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Agente Di Lorenzo attacca Calzona, spiega motivi possibile divorzio e rivela aneddoto choc

Il procuratore del terzino, che era intenzionato a portare via il suo assistito, rivela la sua verità e racconta i motivi del malumore del giocatore

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Fabrizio Piccolo

Fabrizio Piccolo

Giornalista

Nella sua carriera ha seguito numerose manifestazioni sportive e collaborato con agenzie e testate. Esperienza, competenza, conoscenza e memoria storica. Si occupa prevalentemente di calcio

Ha fatto fuoco e fiamme per settimane, aveva annunciato l’addio del suo assistito Di Lorenzo e la rottura con De Laurentiis, fa notizia tutto l’anno quando si fa portavoce da sempre di tutte le lamentele dei vari Politano o Mario Rui che pure rientrano nella sua scuderia e ora Mario Giuffredi fa chiarezza su tutto. L’agente ha tenuto una conferenza stampa dal Golden Tower Lifestyle per fare il punto sui vari azzurri di cui ha la procura. Un incontro che si sarebbe dovuto tenere già parecchio tempo fa e che è stato poi spostato a oggi.

Napoli e Di Lorenzo, divorzio sfiorato

Durante gli Europei era esploso il caso: Giuffredi aveva annunciato il divorzio di Di Lorenzo dal Napoli, colpa di un colloquio col ds Manna che gli avrebbe detto che nessuno era incedibile. E’ iniziato un braccio di ferro a suon di comunicato con la società prima e Conte poi irremovibili sulla sua conferma fino al definitivo dietrofront del giocatore.

Giuffredi fa chiarezza su caso Di Lorenzo

In attesa che parli anche il giocatore, cosa che dovrebbe avvenire nel ritiro di Castel di Sangro, è il suo procuratore a spiegare come sono andate le cose: “Come sapete che tramite lettera Di Lorenzo ha comunicato la volontà di rimanere al Napoli per continuare il suo percorso professionale con il club e quello di vita privata con la città. Voglio chiarire su quello che è accaduto per due motivi, perché ci teniamo ai tifosi perché sappiano la situazione reale e non abbiano pensieri negativi sul giocatore, non sanno a volte la verità su quello che accade e poi perchè lui è il capitano del Napoli e in quanto tale non sarà mai uguale a quella degli altri capitani perché quella fascia è stata indossata dal più grande giocatore del mondo“.

Giuffredi rivela malore di Di Lorenzo

“Sono stati due mesi duri e cercherò di spiegare ogni passaggio. Sapete come sia stato difficile lo scorso campionato, Giovanni dopo lo scudetto si è ritrovato con cambi radicali, dagli allenatori ai dirigenti ed anche una presenza del presidente più costante. Nessuno si aspettava il decimo posto, Giovanni e i compagni erano convinti di rimettere la squadra in corsa ma passava il tempo e le cose peggioravano, questo portava frustrazione e delusione. Oltre all’aspetto tecnico ha dovuto affrontare altri problemi, si è dovuto sostituire anche ai dirigenti per risolvere i problemi dei compagni. E’ stato così fino alla fine del campionato ma nonostante sia arrivato devastato a fine stagione mi ha sempre detto che se fosse arrivato Conte sarebbe stato l’unico allenatore per cui sarebbe rimasto. Aveva paura che un altro tipo di allenatore potesse fargli rivivere la stagione passata. Solo Conte gli dava garanzie anche per non dover affrontare problemi extracampo come è stato l’anno scorso. Questo l’ho detto anche al ds Manna”.

I motivi della delusione di Di Lorenzo

E’ un lungo monologo quello di Giuffredi: “Poi sono successe 2-3 cose che hanno fatto precipitare tutto. In Fiorentina-Napoli rimane in camera perché non stava bene, a fine partita il pullman lo passa a prendere ma lui non risponde al telefono. I dottori si fanno dare la chiave d’emergenza e lo trovano collassato, cosa dovuta allo stress di quell’anno. Il giorno dopo legge sui giornali che il malore era finto perchè aveva trovato un accordo con la Juve. Nonostante il club sapesse dell’accaduto nessuno ha smentito questa voce infondata. Lì ha iniziato a pensare che era venuto il momento di cambiare aria. Poi all’ultima di campionato, col Lecce, quando viene sostituito a 3′ dalla fine prende i fischi di 50mila persone, cosa che lo ha angosciato. Un episodio dovuto a un allenatore che ha fatto una cosa che nessuno avrebbe mai fatto, è stata una sciagura fatta dal signor Calzona, non c’entra il presidente ma anche in questo caso si sarebbe aspettato una presa di posizione del club. La goccia che ha fatto traboccare il vaso, anche se stimo Manna, è stato quando il ds gli ha detto che se sarebbe arrivata un’offerta il Napoli l’avrebbe presa in considerazione. Ovviamente riportava un pensiero del presidente. Il giorno dopo Di Lorenzo mi chiama e mi chiede di andar via, mettetevi nei suoi panni. Ha fatto 99 cose buone e una cosa sbagliata, gli ha fatto male essere stato messo in discussione. Si è sentito abbandonato a se stesso ed è la cosa che gli ha fatto più male. In quel momento sono entrato in ballo io”.

Giuffredi ringrazia Conte

Giuffredi continua: “Io devo tutelare gli interessi dei miei giocatori, godo della loro fiducia e non posso tradirla. Di Lorenzo è una parte importante della mia vita professionale. Io ho le mie strategie che possono sembrare azzardate, incoerenti o da pazzo scatenato ma non le faccio capire a nessuno, so dove voglio arrivare e come, a volte bisogna essere un po’ bugiardi. Io faccio una prima intervista dicendo che il ciclo del giocatore è chiuso. Dopo tre giorni ne faccio un’altra ancora più dura ma non per sfidare qualcuno bensì per far scaturire o una rottura da parte del club o una seconda reazione, cioè che lo tenessero ma dovevano convincermi che non era una situazione forzata ma voluta. Intanto non c’era ancora Conte come allenatore. A Manna ribadivo che volevamo andar via mentre il presidente non lo sentivo da Barcellona-Napoli. Quando arriva Conte cambiano le cose, certo non potevamo cambiare tutto da un giorno all’altro, ho continuato a rilasciare dichiarazioni pesanti ma è entrato in scena il mister. Mi danno un appuntamento con lui, ho trovato un grande uomo che è stato lì a sopportare che per un’ora continuassi a dire che volevamo lasciare Napoli, elencando tutti i motivi detti prima. Conte mi ha ascoltato, non mi ha mai detto che il giocatore sarebbe rimasto punto e basta, non avrei accettato. Si è posto da campione, ha capito cosa era successo, ci ha dato ragione su certi aspetti e ha fatto di tutto per rimettere le cose a posto”.

Giuffredi chiarisce interesse della Juve

In merito al presunto accordo con la Juve Giuffredi chiarisce: “La Juve mi ha chiamato come altri club dicendomi che se c’era la possibilità che andasse via si sarebbero seduti a un tavolo a discuterne, se io l’avessi fatto non sarei potuto tornare indietro, quindi non l’ho fatto. Giuntoli è stato correttissimo, per quanto scaltro non è mai andato oltre la frase dettami anche da altri club: se lo lasciate andar via, io ci sono. Mi dispiace si sia alzato questo polverone, se non fosse stata tirata in ballo la Juve ci sarebbe stato meno clamore mediatico”.

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