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Tragedia in Argentina: calciatore aggredisce l'arbitro e dopo si suicida

Giocatore dilettante di 24 anni è stato ritrovato morto dopo aver aggredito un arbitro durante una gara amatoriale: la ricostuzione dell'accaduto

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Ylenia Cucciniello

Ylenia Cucciniello

Football Specialist

Giovanissima e appassionatissima di tutto lo sport: scrive di calcio giocato ma non rinuncia allo sguardo sull'extra campo, dove spesso si trovano risposte che il rettangolo verde non riesce a restituire

Tragedia nel mondo del calcio argentino. Alexander Williams Tapòn, calciatore 24enne dilettante militante nel club La Cortada Fc, è stato ritrovato morto lo scorso lunedì sera: si è tolto la vita con un’arma da fuoco. Il terribile episodio è avvenuto dopo una reazione totalmente spropositata durante una gara di calcio amatoriale nei confronti del direttore di gara Cristian Ariel Paniagua, di 36 anni.

Calciatore suicida: la ricostruzione dell’episodio

La questione si è sviluppata poco a sud di Buenos Aires, con esattezza nella cittadina di Sarandì. Durante una partita, Alexander Williams Tapòn ha violentemente colpito l’arbitro, Cristian Ariel Paniagua, dopo la decisione di quest’ultimo di ammonire un suo compagno di squadra per la seconda volta.

La reazione del calciatore è stata totalmente inaudita: ha colpito con due pugni e un calcio alla nuca il direttore di gara, successivamente trasportato in ospedale. “Per fortuna mi sto riprendendo, ma avrebbe potuto uccidermi. Non si è scusato, mi ha solo detto che il suo gesto è stato conseguenza dell’eccitazione del momento”, ha dichiarato Paniagua. Poco dopo, però, sono arrivate le scuse di Tapon a una tv locale: “Ero annebbiato, non volevo”.

Però, a spingere il giovane calciatore al forte gesto compiuto in seguito alla vicenda, è stata la decisione da parte dell’arbitro di aver presentato una denuncia penale non solo nei confronti di Tapòn, ma anche al compagno di squadra che, al momento dell’ammonizione, ha colpito Paniagua con uno spintone.

Calciatore trovato morto: ecco cosa è accaduto

Alexander Williams Tapòn è stato ritrovato morto nei pressi della ferrovia. Originario di Aguero, il 24enne era noto per essere un soggetto problematico. A fare chiarezza, sono stati anche i suoi compagni di squadra che hanno spiegato non si trattasse del primo episodio di reazione irruenta dopo un’espulsione.

Il calciatore, prima di compiere il tragico atto, ha scritto un messaggio alla moglie Agustina. Il 24enne, inoltre, era padre di due figli di rispettivamente due anni e di sette mesi. Secondo le indagini della polizia argentina, il suicidio di Tapòn è stato legato alla denuncia da parte dell’arbitro. Dopo il doloroso evento, secondo la stampa locale, non è mancata la reazione rabbiosa da parte dei familiari nei confronti del direttore di gara.

Alexander Williams Tapòn e la verità sulla sua vita

Come già anticipato dai suoi compagni di squadra, il calciatore era considerato un soggetto problematico. A confermare la teoria è stato il sito argentino Olè che riporta un tweet del giornalista Pablo Carrozza che ha fatto luce sulla vita difficoltosa di Alexander Williams Tapòn. Dunque, il 24enne di Aguero era già stato denunciato precedentemente per atti di violenza e spaccio di droga.

Tragedia in Argentina: calciatore aggredisce l'arbitro e dopo si suicida Fonte: Ansa

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