Il suo nome è Aitana Bonmatí ed è stata premiata con il Pallone d’Oro femminile come miglior calciatrice professionista per il secondo anno consecutivo, come se vi fossero poi dubbi. Ma in una serata così densa di polemiche per via della scelta di disertare la cerimonia da parte di Florentino Perez e del Real Madrid in toto, questa ovvia scelta appare pacifica, distensiva.
Dopo Alexia Putellas, premiata nelle precedenti due edizioni, c’è Aitana insomma. Il Barcellona comanda e non c’è da stupirsi. Il club catalano ha ricevuto il premio di miglior squadra del mondo per la stagione 2023-2024 e ha messo tre giocatrici nelle prime tre posizioni del Pallone d’Oro, il principale premio individuale.
- Pallone d'Oro femminile 2024: vince Aitana Bonmatì
- Il discorso e i ringraziamenti
- Bonmatí e l'esordio nelle nazionali giovanili
- La convocazione per la Nazionale maggiore
Pallone d’Oro femminile 2024: vince Aitana Bonmatì
Aitana Bonmatí è la stella della squadra catalana, già eletta miglior giocatrice del Mondiale con la Nazionale spagnola e giocatrice europea dell’anno anche secondo la UEFA. Accanto a Rodri, scelta a dir poco al centro di attriti e rivendicazioni nette che hanno spaccato anche l’opinione pubblica spagnola, c’è lei considerata la numero 1 del calcio femminile. In modo unanime.
Allevata calcisticamente nella cantera del club catalano, che ha fatto del suo vivaio il suo punto di forza anche sul versante maschile, la centrocampista 26enne ha esordito in prima squadra nel lontano 2016 ma giungendo a una vera consacrazione anni e stagioni dopo.
La giocatrice di Sant Pere de Ribas ha archiviato un successo dietro l’altro: nel Barcellona, in Champions League, Liga e ha vinto la Coppa del Mondo con la Spagna, proclamata anche migliore giocatrice. In questa stagione il Barcellona, nonostante se ne sia andato l’allenatore Jonatan Giráldez e sia stato sostituito da un suo collaboratore, Pere Romeu nulla è cambiato. Si vince sempre.
Nella Nazionale spagnola, al centro delle polemiche per il caso Rubiales, è ed è sempre stata un pilastro avendo risposto fin dal 2013 alle convocazioni e dimostrando di rimanere tale anche nei passaggi dalle giovanili a quella maggiore. Pep Guardiola l’ha paragonata ad Andrés Iniesta, un calciatore che era noto per la sua eccezionale abilità tecnica e la sua capacità fuori dal comune di capire in anticipo lo svolgimento del gioco.
Il discorso e i ringraziamenti
Le prime parole di Aitana, con il secondo premio tra le mani, sono state per il suo club, le squadre per cui ha giocato e i suoi genitori, Rosa e Vincent, presenti in platea .
“Bellissimo essere tornata qui e vincere, ma questo trofeo non si ottiene da soli. Sono fortunata e felice di avere delle compagne straordinarie, cresciute di anno in anno. Grazie anche allo staff e al resto della squadra, al consiglio direttivo e al presidente Laporta”.
“Meraviglioso aver vinto questo secondo Pallone d’Oro, ma faccio parte di una squadra. Questo vale sia per il Barcellona che per la Nazionale, senza le compagne non sarei la giocatrice che sono. Più cresci e più trovi esperienza e fiducia in te stessa, anno dopo anno. Non è stata solo la vittoria del Pallone d’Oro a darmi ulteriore spinta. Il mio sogno è vincere ancora più titoli e la chiave è la mentalità che abbiamo: se andiamo avanti con questo pensiero da vincenti possiamo farlo. Per me è un orgoglio fare parte di un club unico come il Barcellona, ci sono arrivata che avevo 13-14 anni e voglio proseguire ancora, magari vincendo titoli”.
“Sono una persona semplice, vivo nel villaggio in cui sono nata con le persone di sempre. Frequento le stesse persone di quando giocava nella squadra del paese, tutto questo mi rende felice ma non cambia la mia anima nel profondo”.
Aitana Bonmatí durante il suo intervento
Bonmatí e l’esordio nelle nazionali giovanili
Aitana Bonmatí venne convocata, per la prima volta, dal tecnico Jorge Vilda debuttando il 2 ottobre 2013 nella partita vinta 8 a 0 contro la Romania in occasione della fase élite agli Europei di categoria di Inghilterra 2014. Corre l’anno 2015 quando Vilda la volle inserire in rosa nell’Under-19 in procinto di affrontare le qualificazioni agli Europei di Slovacchia 2016.
Bonmatí fece il suo debutto nel torneo il 5 aprile 2016, nella fase élite, in occasione dell’incontro vinto per 3-0 sull’Italia. Superata agevolmente le eliminatorie approda alla fase finale, condividendo con le compagne la finale del 31 luglio 2016 all’NTC Senec di Senec persa 2-1 con le avversarie della Francia e, grazie a questo risultato, garantendosi l’accesso al Mondiale Under-20 di Papua Nuova Guinea 2016.
Sempre in rosa con l’Under-19, Bonmatí ha preso parte anche agli Europei di Irlanda del Nord 2017, togliendosi la soddisfazione – chiusa la fase eliminatoria – di scendere in campo sia nella semifinale del 17 agosto 2017, vinta 3-2 con i Paesi Bassi, sia nella finale con la Francia del 20 agosto condividendo con le compagne il suo primo titolo europeo Under-19 e il secondo per la Spagna. Un dato sulle sue prestazioni in Nazionale: nei soli tornei UEFA, realizza 6 reti su 15 presenze.
Al Mondiale U-20 di Francia 2018, l’allenatore Pedro López inserisce Bonmatí in rosa per il suo secondo mondiale di categoria: fu un buon torneo anche quello, anche se rimase in panchina nella finale persa per 3-1 con il Giappone, al suo primo titolo mondiale U-20.
La convocazione per la Nazionale maggiore
Invitata al raduno della nazionale maggiore nel corso del 2017, è sempre Vilda a credere in lei diventato ct: Aimana è nella formazione che disputa le qualificazioni al Mondiale di Francia 2019, dove esordì il 28 novembre 2017 nell’incontro vinto per 4-0 sulle avversarie dell’Austria. Da lì è storia, anche per la rappresentativa iberica.
Dopo essere stata una delle 15 firmatarie della lettera di protesta, inviata via email, proprio contro l’allenatore che l’aveva lanciata, ritenuto dopo sette anni alla guida tecnica inadeguato ma sostenuto dalla federazione.
Nel 2023 venne convocata per il vittorioso Mondiale disputato in Australia e Nuova Zelanda, manifestazione in cui mette a segno 3 gol e scende in campo da titolare anche nella finale, vinta 1-0 sull’Inghilterra e che segnò anche la fine dell’era Rubiales per lo scandalo del bacio a Hermoso. Un contraccolpo violento, per il calcio femminile, ma che non ha compromesso Aitana.