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Al Hilal, Inzaghi vuole strappare all’Inter un protagonista, ci aveva già provato con Calhanoglu

Stavolta il tecnico piacentino non guarda al campo ma alla scrivania. E prepara un colpo che può rendere ancora più forti gli Squali di Riyad

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Alessio Raicaldo

Alessio Raicaldo

Sport Specialist

Un figlio che si chiama Diego e la tesi di laurea sugli stadi di proprietà in Italia. Il calcio quale filo conduttore irrinunciabile tra passione e professione. Per Virgilio Sport indaga, approfondisce e scandaglia l'universo mondo dello sport per antonomasia

Simone Inzaghi è un sentimentale, un tecnico che predilige la stabilità ai cambiamenti. Dopo 5 anni e mezzo alla Lazio e 4 all’Inter, ha scelto l’Al-Hilal come parentesi lontana, chiudendo un ciclo in nerazzurro. Il legame con il passato, però, resta forte: dopo il tentativo per Calhanoglu, ora punta non a un calciatore ma al direttore sportivo Piero Ausilio. Insieme potrebbero rendere il club arabo ancora più forte.

La tentazione Ausilio per l’Al-Hilal

Sui social lo chiamano il demone di Piacenza. Da un soprannome del genere diventa quasi naturale l’animo da tentatore. Il fascino seduttivo di Simone Inzaghi, scartato per il Pallone d’Oro, si è abbattuto ora sul direttore sportivo Piero Ausilio, artefice insieme a Beppe Marotta del ciclo nerazzurro avviato con Conte e proseguito proprio dal tecnico emiliano. Effettivamente, l’Al-Hilal cerca una figura dirigenziale di alto profilo.

L’indiscrezione è stata lanciata da Sportitalia e successivamente ha trovato conferme anche in Arabia Saudita. Si parla di trattativa in stato avanzato con un direttore sportivo proveniente da uno dei maggiori club italiani. L’identikit pare essere proprio quello dell’attuale ds dell’Inter.

Gli Squali sono sempre più famelici

Gli Squali di Riyad sono reduci da un secondo posto che è stato vissuto come una delusione. C’è voglia da queste parti di riprendersi lo scettro dalle mani dell’Al-Ittihad. Per questo si è dato vita ad una campagna acquisti di assoluto rilievo, partita con la nomina di Simone Inzaghi e proseguita con gli arrivi di calciatori del calibro di Theo Hernandez e Darwin Nunez (soffiato al Milan). Ma l’opera di restyling non è finita qui.

E forse più che in campo è opportuno che prosegua proprio dietro la scrivania. Con un uomo di esperienza, in grado di mettere ordine e probabilmente anche maggiore programmazione negli ingenti investimenti effettuati. L’Al-Hilal è un problema o un’occasione per i club italiani: ora lo scippo potrebbe riguardare proprio Piero Ausilio.

La carriera di Ausilio e la fedeltà ai colori nerazzurri

Fin qui, Piero Ausilio ha mostrato fedeltà assoluta ai colori nerazzurri. Dopo aver lavorato alla Pro Sesto, Ausilio è stato assunto dall’Inter nel 1998 come segretario del settore giovanile. Da lì poi è stata un’escalation continua, fino alla nomina di direttore sportivo e alla conquista di titoli nazionali tra scudetti, Coppe Italia e Supercoppe. Il rimpianto è la Champions, con le due finali perse.

A questo punto, considerato quanto sta accadendo in queste ore con la corte serrata araba, le parole del ds alla Gazzetta di oggi assumono connotati differenti. Possono essere quasi viste come un bilancio conclusivo di un’avventura lunga e con tanti attimi di felicità vissuti. Dal rimpianto Kvara all’occasione persa Jashari, oggi finito al Milan, ma anche dai tanti giocatori portati nella città della Madonnina. Che sia stato una sorta di testamento professionale?

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