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Albo d’oro America’s Cup: il più famoso trofeo di Vela

Dal 1851 va in scena l’America’s Cup: il trofeo di vela più famoso e antico al mondo: tutti i vincitori delle regate che hanno fatto la storia dello sport

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Gerry Capasso

Gerry Capasso

Giornalista

Per lui gli sport americani non hanno segreti: basket, football, baseball e la capacità innata di trovare la notizia dove altri non vedono granché

Albo d’oro America’s Cup: il più famoso trofeo di Vela Fonte: Getty

Ci sono pochi trofei al Mondo che hanno più prestigio e più storia dell’America’s Cup di vela. La Coppa America come viene anche chiamata in italiano è senza dubbio il più famoso trofeo nello mondo della vela, ed è anche in assoluto il trofeo sportivo più antico per cui ancora oggi si gareggia.

Che cosa è la Coppa America di vela

La Coppa America è una serie di regate con il sistema del match race: ovvero la competizione avviene tra due yacht che gareggiano l’uno contro l’altro. Le due imbarcazioni e i rispettivi equipaggi rappresentano due Yacht Club differenti: da una parte il detentore del trofeo (defender) dall’altro uno yacht club che presenta una sfida (Challenger), con quest’ultimo che viene deciso dopo una serie di sfide e regate tra vari club contendenti.

Fonte: ANSA

Il trofeo messo in palio dall’America’s Cup

Quali sono le origini del trofeo

Per rintraccia le origini della Coppa America di vela dobbiamo tornare indietro nel tempo fino al 1851 quando il Royal Yacht Squadron, un club britannico decise di mettere in palio 100 ghinee per una sfida di vela intorno all’Isola di Wight. La sfida venne lanciato al New York Yacht Club che decise di schierare una sola imbarcazione, l’America. Il veliero a due alberi del club statunitense vinse a sorpresa la competizione con un distacco notevole inflitto alla seconda (il club inglese schierò al via 14 imbarcazioni). Il trofeo in palio non aveva ancora un nome in quel momento. I vincitori decisero di donare il trofeo al New York Yacht Club per metterlo in palio per una regata internazionale che dal nome della barca vincitrice fu chiamato “America’s Cup”.

Il motto della competizione: non c’è nessun secondo

Uno dei motti più celebri relativi all’America’s Cup di vela è quello per cui “There is no second”, non c’è nessun secondo arrivato. Il motto nasce proprio dall’edizione disputata all’Isola di Wight. America aveva vinto con un distacco tale da rendere poco chiaro chi fosse arrivata al secondo posto e la regina Vittoria domandò appunto quale fosse l’imbarcazione che era arrivata seconda ricevendo la risposta: “Ah, your majesty, there is no second”.

La prima edizione ufficiale del 1870

Dal 1851 dobbiamo fare un salto temporale di circa 19 anni quando il Royal Thames Yacht Club decise di lanciare la prima sfida al club newyorkese. Dopo una regata di flotta, Cumbria l’imbarcazione del Thames Yacht Club arriva solo ottava, quarto posto invece per America e vittoria per l’imbarcazione americana Magic.

L’anno successivo Ashbury decide di lanciare una nuova sfida in match race con il New York Yacht Club (NYYC) che decise le regole vincendo le prime due gare con la Columbia e le altre due con Sappho. La sfida successiva quella tra gli americani di Mischie e i canadesi di Atalanta, fu un completo fallimento per quest’ultimi al punto che il NYYC decide si stilare un testo chiamato Deed of Gift, nel quale si introducevano le prime regole relative alla Coppa America.

Il dominio incontrastato degli Stati Uniti

La storia della Coppa America è stata di fatto la storia del New York Yacht Club. Il circolo nautico della Grande Mela ha infatti dominato la competizione senza grandi problemi sin dai primi anni. Anche escludendo la prima edizione dell’evento del 1851, l’America’s Cup è sempre stata un territorio di caccia statunitense che ha lasciato agli avversari solo il brivido della vittoria e speranze presto soffocate.

Nei primi anni della competizione gli sfidanti arrivano soprattutto dal Regno Unito, che provano a portare la Coppa a casa senza però nessun successo. Nel 1920 ci prova Shamrock IV che obbliga i padroni di casa di Risolute ad un difficilissimo 3-2. Prova molto animata anche quella del 1934 vinta dagli statunitensi di Rainbow contro Endeavour (Regno Unito) per 4-2. La competizione si allarga dopo la seconda Guerra Mondiale quando nel ruolo di Challenger arrivano gli australiani di Gretel.

Fonte: ANSA

Azzurra, prima imbarcazione italiana a prendere parte all’America’s Cup di vela

La storica vittoria di Australia II

Gli australiani amano il mare e la vela ma nel corso dell’America’s Cup arrivano solo grosse delusione. Il New York Yacht Club sembra imbattibile quando si arriva all’edizione del 1983. E’ l’anno in cui le regate per la selezione dello sfidante prende il nome di Louis Vuitton Cup e per la prima volta ai nastri di partenza c’è un’imbarcazione italiana: Azzurra, schierata dallo Yacht Club Costa Smeralda e finanziata tra gli altri anche da Gianni Agnelli. Gli australiani del Royal Perth Yacht Club decidono invece di untare tutto su Australia II. La barca viene tenuta al riparo da occhi indiscreti soprattutto per la forma della sua innovativa chiglia.

Ne nacquero una serie di polemiche e controversie legali perché il NYYC sosteneva che il progetto della chiglia fosse olandese, contravvenendo alle regole relativa alla progettazione e costruzione della barca che doveva avvenire nel paese dove era situato il club che lanciava la sfida. Ancora una volta però sembra tutto andare nella direzione degli statunitensi di Liberty di Dennis Conner che guidano sul 3-1 dando la sensazione di poter vincere ancora. Gli australiani però vincono le due regate successive rimandando tutto alla regata decisiva che si disputa per la prima volta dopo il 1920: la sorpresa arriva con Australia II che rompe il dominio del New York Yacht Club durato per 132 anni.

Fonte: Getty Images

Luna Rossa e l’America’s Cup: un binomio diventato, nel corso degli anni, sempre più indissolubile

Le partecipazioni italiane: da Azzurra a Luna Rossa

Azzurra, Moro di Venezia, Luna Rossa, Mascalzone Latino: tutte le volte che l’Italia si è appassionata alle vicende di vela tifando fino a tarda notte per le sorti delle imbarcazioni tricolore.

Azzurra, lo storico debutto italiano del 1983

La partecipazione di Azzurra alla Coppa America del 1983, la prima di un equipaggio italiano, fece accendere la passione del nostro paese per la vela e per queste regate cariche di tensione. Da quel momento l’Italia diventerà una delle nazioni a provare a lanciare la sfida. Nel 1987 le imbarcazioni ai danni di partenza sono 2: Azzurra che arriverà soltanto all’undicesimo posto, e Italia (Yacht Club Italiano) con lo skipper Aldo Migliaccio che raggiunse il settimo posto.

Fonte: ANSA

Anche Mascalzone Latino ha testato il fascino dell’America’s Cup

Moro di Venezia, il sogno di Gardini e Cayard

Ad accendere definitivamente la passione degli italiani per la vela ci sarà poi il Moro di Venezia: voluta da Raul Gardini, l’imbarcazione viene affidata all’esperto Paul Cayard che riesce ad ottenere lo status di Challenger dopo aver battuto in semifinale Le Defi Francais e i giapponesi di Nippon Challenge, e poi in finale New Zealand Challenge, guadagnandosi il diritto di poter regatare per la Copa.

In finale però contro la fortissima America venne sconfitta per 4-1. Rappresenta comunque un momento storico visto che si tratta della prima imbarcazione di un paese non anglofono a poter ambire alla Coppa in 141 anni del trofeo.

Luna Rossa, una certezza dal 1999

L’altra grande speranza azzurra arriva invece nel 1999 quando ai nastri di partenza si presenta Luna Rossa che batte tutti nella Louis Vuitton Cup. Lo skipper napoletano Francesco De Angelis si guadagna la possibilità di sfidare i neozelandesi di Black Magic guidati al timone di Russell Couts: non c’è sfida con i neozelandesi che si aggiudicano la vittoria con un nettissimo 5-0.

L’esordio di Mascalzone Latino, Italia con due imbarcazioni

Nel 2003 ci sarà ancora Luna Rossa insieme a Mascalzone Latino, con le due imbarcazioni che si fermeranno però senza riuscire ad arrivare all’atto conclusivo. Luna Rossa e Mascalzone Latino ci riprovano ancora nel 2007, dove fa il suo debutto anche +39 ma le tre barche italiane non vanno oltre un terzo, quinti e nono posto complessivo. Nel 2013 ci riprovano ancora Luna Rossa e Mascalzone Latino, con il consorzio di Vincenzo Onorato che poi darà forfait per problemi economici.

Per Luna Rossa arriva la sconfitta nella finale della Louis Vuitton Cup contro Emirates Team New Zealand. Dopo aver saltato l’edizione del 2017, Luna Rossa ci riprova nel 2021 riuscendo ad ottenere il ruolo di Challenger e sfidando Team New Zealand per la conquista della Coppa, ma arriva un’altra sconfitta per 7-3.

America’s Cup: l’albo d’oro dal 1851

  • 1851 – America (Stati Uniti)
  • 1870 – Magic (Stati Uniti)
  • 1871 – Columbia e Sappho (Stati Uniti)
  • 1876 – Madeleine (Stati Uniti)
  • 1881 – Mischief (Stati Uniti)
  • 1885 – Puritan (Stati Uniti)
  • 1886 – Mayflower (Stati Uniti)
  • 1887 – Volunteer (Stati Uniti)
  • 1893 – Vigilant (Stati Uniti)
  • 1895 – Defender (Stati Uniti)
  • 1899 – Columbia (Stati Uniti)
  • 1901 – Columbia (Stati Uniti)
  • 1903 – Reliance (Stati Uniti)
  • 1920 – Resolute (Stati Uniti)
  • 1930 – Enterprise (Stati Uniti)
  • 1934 – Rainbow (Stati Uniti)
  • 1937 – Ranger (Stati Uniti)
  • 1958 – Columbia (Stati Uniti)
  • 1962 – Weatherly (Stati Uniti)
  • 1964 – Constellation (Stati Uniti)
  • 1967 – Intrepid (Stati Uniti)
  • 1970 – Intrepid (Stati Uniti)
  • 1974 – Courageous (Stati Uniti)
  • 1977 – Courageous (Stati Uniti)
  • 1980 – Freedom (Stati Uniti)
  • 1983 – Australia II (Australia
  • 1987 – Stars And Stripes (Stati Uniti)
  • 1988 – Stars And Stripes (Stati Uniti)
  • 1992 – America (Stati Uniti)
  • 1995 – Team New Zealand (Nuova Zelanda)
  • 2000 – Team New Zealand (Nuova Zelanda)
  • 2003 – Alinghi (Svizzera)
  • 2007 – Alinghi (Svizzera)
  • 2010 – Bmw Oracle Racing (Stati Uniti)
  • 2013 – Bmw Oracle Racing (Stati Uniti)
  • 2017 – Team New Zealand (Nuova Zelanda)
  • 2021 – Team New Zealand (Nuova Zelanda)

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