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Alcaraz smentisce Djokovic e la PTPA: “Non sapevo nulla della causa”. Polemica per il coinvolgimento di Rune

Lo spagnolo prende le distanze dalla class action e rivela: “Sono rimasto sorpreso di leggere il mio nome nel documento”. Dei 300 giocatori che sarebbero a supporto si espone solo Kyrgios

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Gerry Capasso

Gerry Capasso

Giornalista

Per lui gli sport americani non hanno segreti: basket, football, baseball e la capacità innata di trovare la notizia dove altri non vedono granché

Un caso che rischia di creare un vero e proprio terremoto nel mondo del tennis. La class action presentata a New York e che mette nel mirino le principali sigle della racchetta con ATP e WTA in primo piano rischia di creare però anche una spaccatura tra i giocatori. E Carlos Alcaraz è il primo a prenderne le distanze.

Alcaraz prende le distanze

Alla vigilia del suo debutto al torneo di Miami, Carlos Alcaraz prende le distanza dalla class action firmata da 12 giocatori e supportata dalla PTPA: “Sono stato colto di sorpresa – ha dichiarato lo spagnolo in conferenza – la verità è che nessuno mi ha detto nulla di questa cosa. L’ho scoperto dai social media e da alcune dichiarazioni. Hanno anche incluso nella causa alcune cose che ho detto in una conferenza stampa, altra cosa di cui non ero informato. Non supporto questa lettera perché non ne sapevo niente. Ci sono delle cose su cui sono d’accordo e delle altre no. Ma in linea generale non sono favorevole a questa causa”.

Kyrgios: l’unico a esporsi. Dove sono gli altri?

La causa è stata sottoscritta da 12 giocatori e fatta eccezione per il nome di Kyrgios e quello di Opelka, si tratta di tutti giocatori che si può considerare come di secondo piano (nella lista ci sono Anastasia Rodionova, Nicole Melichar-Martinez, Saisai Zheng, Sorana Cirstea, John-Patrick Smith, Noah Rubin, Adila Sutjiadi, Varvara Gracheva e Tennys Sandgen). Ma si fa riferimento a un supporto ben più ampio: “Abbiamo parlato con oltre 300 giocatori prima di presentare la domanda e tutti ci hanno dato grande sostegno, inclusi i migliori giocatori. ATP e WTA hanno diffuso così tanta pausa nel corso degli anni che non è facile rendere pubblica la propria identità”.

L’unico ad aver parlato della causa e del suo supporto è stato Nick Kyrgios che a Sky ha rivelato: “Nell’ambiente circolava da tempo questa voce. E con Pospisil, Djokovic e altri volevamo fare qualcosa per il futuro del tennis”.

Il coinvolgimento di Rune

Nel documento presentato dalla PTPA sono citati anche dei singoli esempi, ha fatto scalpore il riferimento al caso doping di Jannik Sinner che finisce nuovamente nel mirino. E ha sorpreso ancora di più un passaggio che parla della partecipazione di Holger Rune al Six Kings Slam: “E’ stato l’unico giocatore invitato al torneo a non aver vinto un Gran Slam e l’unico fuori dalla Top10. Ma a lungo Rune è stato etichettato come un futuro rivale di Sinner e Alcaraz”.

Difficilee capire perché il danese sia stato fatto oggetto di questo riferimento che dà la sensazione che la sua sia un situazione di privilegio rispetto agli altri. Tra le tante richieste e denunce contemplate nella class action c’è anche quella che riguarda il divieto ai giocatori di prendere parte a match di esibizione mentre sono in corso dei tornei. Ma non era il caso del Six Grand Slams. E il coinvolgimento di Rune continua a creare polemica.

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