Di lei e dei suoi quattro figli si era scritto (e molto) dopo che una fonte, riportata dall’altrettanto autorevole PageSix, aveva indicato nella roccaforte in Svizzera il rifugio, in cui l’ex ginnasta – campionessa che segnò un’epoca – e i suoi bambini si erano nascosti all’esplosione del conflitto russo-ucraino.
Poi Alina è riapparsa in pubblico, a distanza di due mesi dall’invasione, esibendo parole ai limiti della propaganda (lei che è a capo di un impero mediatico) e scegliendo di presentarsi davanti alle telecamere con il simbolo alle sue spalle, ormai tristemente noto, della Z che appare sui carrarmati russi in Ucraina.
- Alina Kabaeva riappare in pubblico con la Z sullo sfondo
- Il discorso della ex campionessa di ginnastica
- Il legame con Vladimir Putin mai confermato
- I figli su cui persiste completo mistero
Alina Kabaeva riappare in pubblico con la Z sullo sfondo
La presunta compagna del presidente Vladimir Putin, presente e anch’ella espressione di un meccanismo di incastri efficiente ma con le lacune palesate da analisti ed esperti, è apparsa estremamente sicura, misurata e consapevole. Un’immagine di potente controllo che è parso volto a rafforzare quanto proiettato da Putin in questi interminabili giorni e settimane di conflitto, durante il quale non si è risparmiato nulla. Neanche Leopoli.
La Kabaeva, icona di una Russia gloriosa e vincente, si è presentata così al pubblico dell’Alina Festival: la sua prima uscita pubblica, politica e mediatica, ha parlato apertamente della guerra e delle dinamiche e delle conseguenze riguardanti lo sport e la ginnastica in particolare.
Il discorso della ex campionessa di ginnastica
Sorridente, perfettamente a suo agio, ha guardato sempre fisso in camera senza commettere alcun errore pronunciando una sorta di testo assimilabile a un manifesto, breve ma rinvigorito dalla sua presenza e da una immagine curata nei dettagli, dal suo schierarsi palese.
“Ogni famiglia ha una storia legata alla guerra. La ginnastica russa uscirà rafforzata da questo isolamento, vinceremo”, ha detto nel corso della presentazione dell’evento che sarà trasmesso il 9 maggio, per commemorare la vittoria della Russia contro i nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale.
Una data dalla forte componente simbolica e che, secondo quanto riportato in queste settimane di guerra stando agli esperti, potrebbe sancire la fine dei combattimenti.
Intanto Alina Kabaeva, dopo un buio durato settimane che ha alimentato le ipotesi di un suo allontanamento da Mosca con i figli, la cui paternità sarebbe da attribuire a Vladimir Putin nonostante le smentite, si sarebbe esposta riemergendo dal suo rifugio a Lugano per veicolare il suo ruolo e la sua popolarità ai media. E sostenere la linea che il presidente prosegue nel ritenere l’unica via possibile.
Il legame con Vladimir Putin mai confermato
Della loro presunta relazione, come del presunto matrimonio con rito ortodosso che sarebbe stato celebrato, si apprendono a distanza di anni ormai solo particolari, dettagli, per volontà manifesta dei diretti interessati nel tutelare la loro riservatezza.
Una vera ossessione, secondo alcuni biografi lontani da Putin, quella della discrezione, della segretezza che sarebbe stata amplificata dal presidente durante la pandemia e collocata in un progetto preciso, che vorrebbe riportare la Russia ai fasti del passato Impero.
Anche l’indubbio legame di potere sussistente tra loro non è esente da questa cappa: Alina Kabaeva, figlia di Marat calciatore sovietico e nata in Uzbekistan è stata la ginnasta più importante di Russia, ha ricoperto incarichi politici in qualità di deputata alla Duma, dal 2014 è a capo del più importante gruppo mediatico russo, il National Media Group.
Eppure è un personaggio silente, sfuggente malgrado la cui notorietà sia internazionale, abbia goduto di successi e oggi abbia una posizione oltre lo sport evidente.
I figli su cui persiste completo mistero
La loro storia sentimentale non è mai stata confermata, come d’altronde la nascita di quattro figli che avrebbero saldato l’unione tra loro. Un amore intenso, ma segreto che sarebbe stato preservato dopo il divorzio di Putin dalla moglie e che avrebbe alimentato l’ascesa della campionessa, e nella politica e nelle istituzioni russe tanto da conferirle ruoli sempre più dominanti.
I biografi indicano in Alina, la quale avrebbe un passato italiano, una consigliera puntuale, anche una sorta di complice nella costruzione dell’immagine giovanile e vincente, dal forte carattere simbolico, del presidente russo il quale, a 70 anni, e decenni di vertice ha accanto una figura sicuramente ancora molto velata, filtrata.
Quel filtro che è stato adottato anche per i presunti figli che la coppia avrebbe avuto, in questi anni. Misteriosamente, come lei, risucchiati nel nulla e saltuariamente riemersi nel corso di questi anni.