Luglio 2022. La vita di Simone Fontecchio cambia radicalmente. Da ora in poi sarà tutto nuovo. Nuova la squadra (Utah Jazz). Nuova la nazione in cui da questo momento in poi vivrà (Salt Lake City, nello Stato dello Utah, USA). Nuovo il numero di maglia (il 16). Nuovo il campionato. E non si tratta di un campionato qualsiasi, ma dell’NBA. Il top dei top. A 26 anni è il momento della grande svolta.
Le esperienze fatte fino a questo momento (il campionato italiano con la Virtus Bologna prima e con l’Olimpia Milano poi, quello tedesco con l’Alba Berlino e quello spagnolo con il Saski Baskonia, la partecipazione alle Olimpiadi di Tokyo) sono ormai parte del passato, è ora il momento di mostrare ancora una volta tutto il suo valore. In NBA avrà anche modo di confrontarsi con i suoi idoli: Joe Ingles dei Milwaukee Bucks e LeBron James dei Los Angeles Lakers.
Un primo assaggio con l’ambiente dell’NBA Fontecchio lo aveva già avuto nel 2015 con un workout con i Boston Celtics e nel luglio 2016 con un camp della Mamba Academy di Kobe Bryant, che aveva appena dato il suo addio al basket giocato. Un altro suo grande idolo.
L’avvio dell’esperienza oltreoceano di Fontecchio è buono. “L’ambientamento è stato facile – dichiara Fontecchio in un’intervista – i compagni sono davvero super. Ho legato con tutti, ma in particolare con Lauri Markkanen, a cui m’accomuna il background europeo. Il merito va allo staff tecnico e a coach Will Hardy: ha creato un ambiente fantastico”. D’altra parte, sul piano sportivo, le qualità fisico-atletiche e le buone percentuali nel tiro dell’arco lo rendono ideale per l’NBA.
Il buon avvio di Fontecchio in NBA subisce però uno stop il 7 dicembre, che avviene proprio nella sua partita più importante affrontata sino a quel momento. Nel match contro i campioni in carica dei Golden State Warriors l’italiano realizza la schiacciata che decreta il successo finale dei Jazz. Per lui 18 punti in 20 minuti, con 3/6 dall’arco e 6/10 dal campo. Ma anche una distorsione alla caviglia sinistra, con cui ha giocato inconsapevolmente tutta la partita. Distorsione che lo terrà fuori per dieci giorni e poi lo porterà a giocare appena 13 minuti in dieci gare. Il tutto prima di un nuovo stop per influenza.“Nei momenti difficili è bene ricordare di far parte dei 400 giocatori più forti al mondo” dichiarerà in un’intervista.
Risolti i problemi fisici, da febbraio Fontecchio ha iniziato a giocare sempre con più regolarità e di questo ha beneficiato la sua autostima e il suo gioco. Fino a raggiungere la sua migliore prestazione il 25 marzo contro i Milwaukee Bucks: 26 punti in 25 minuti, 9/16 dal campo, 4/7 da tre, 2 rimbalzi.
Fontecchio, a cui il coach dà sempre più spazio, è autore di una grande prestazione anche nell’ultima gara della regular season: sul campo dei Los Angeles Lakers, dove gioca per 31 minuti, realizza 20 punti con 8/18 dal campo e 4/11 da tre. Per lui anche 9 rimbalzi e 2 assist.
La prima stagione di Simone Fontecchio in NBA si chiude con 6 punti di media, di cui 36,4% dal campo e il 32,8% da tre, 1,5 rimbalzi e 0,8 assist. Ha giocato 51 match con 14,4’ di media, saliti nelle ultime dieci partite a 22.7’ (media punti 9,6).
“Una stagione da 6 – afferma Fontecchio –. Avrei potuto fare molto meglio, soprattutto ho avuto un mese in cui non ho fatto per niente bene e non sono stato continuo, però so anche che al primo anno non era facile. Ho fatto delle buone prestazioni, devo cercare di migliorare l’anno prossimo a livello di continuità. All’inizio mi chiedevano semplicemente di essere un tiratore, poi ho cercato di far veder che posso essere più di così e di trovare più spazio all’interno dell’area”.