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Allegri non vuole fermarsi: "Siamo la Juve, ambiamo al massimo"

Il tecnico bianconero al termine del match con la Salernitana: "La Juve ci ha dato tanto, ora dobbiamo dare essere noi a darle qualcosa".

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Allegri non vuole fermarsi: "Siamo la Juve, ambiamo al massimo" Fonte: Getty

La Juventus torna a vincere in Serie A e lo fa all’Arechi di Salerno contro la Salernitana di Colantuono, al termine di una partita comunque sofferta.

Due reti, uno di Paulo Dybala, l’altro di Alvaro Morata hanno regalato la gioia e i 3 punti ai bianconeri.

Intervenuto ai microfoni di DAZN Massimiliano Allegri ha analizzato la sfida.

“Credo che i ragazzi questa sera hanno fatto una prestazione buona, soprattutto perché non è facile contro la Salernitana in questo campo. Questa sera potevamo far più goal: Chiellini ha ragione. La Juventus ci ha dato tanto e in questo momento dobbiamo essere noi a dar qualcosa alla Juventus”.

“Questa sera abbiamo gestito bene la palla, ma dobbiamo migliorare sull’accelerazione quando la palla arriva tra le linee. Ai ragazzi ho detto ‘ragazzi questa sera abbiamo un vecchio da sostenere, che è Chiellini’, perché la squadra era giovincella. E quando è giovincella può subire delle pressioni: purtroppo in campionato siamo in ritardo perché abbiamo perso 11 punti nelle 4 famose partite”.

“Fortunatamente abbiamo giocato 3 giorni dopo la gara con l’Atalanta. In questi momenti secondo me la cosa migliore è semplificare le cose: oggi gli ho parlato a livello mentale. Gli ho detto che qui siamo noi a dover dare qualcosa alla Juventus e ai suoi tifosi, vincendo. Se ho trovato una società diversa? Non è cambiato assolutamente niente. Le inchieste? Ha parlato il presidente, ha parlato John Elkann: noi dobbiamo fare il nostro lavoro in campo. Farlo nel miglior modo possibile. Quello che è successo nei 2 anni che non c’ero io non posso saperlo e non voglio saperlo. Sono tornato perché il presidente mi ha chiesto di far parte della Juventus e di un progetto di una squadra con meno esperienza di quella che ho lasciato. E’ normale che possono esserci alti e bassi: dispiace perché con la qualità che abbiamo potevamo far meglio in quelle 4 partite. Però dovevo conoscere i giocatori, loro dovevano conoscere me”.

“Se sento la mancanza di una figura di riferimento come Marotta? Ma no, la Juventus ha il presidente che è la figura di riferimento numero uno ed è molto presente. E’ arrivato Arrivabene che è molto presente, è arrivato Cherubini che conosco da 30 anni. Cambiano le persone, ma il DNA della Juventus credo che debba rimanere lo stesso. Poi ci sono momenti dove vinci di più e dove vinci meno, ma è una cosa ciclica della vita che va accettata come una sfida: questa è una bellissima sfida che ho accettato sapendo delle difficoltà. Vincere tutti gli anni è impossibile, ma bisogna fare il massimo. Bisogna essere consapevoli che siamo in ritardo in campionato, ma avere la responsabilità di essere la Juventus e avere l’ambizione di ottenere il massimo”.

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