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Allegri-Spalletti toscani diversi: liti, punzecchiature e frecciate, storia di un rapporto mai nato

Prima del botta e risposta a distanza nelle conferenze stampa di ieri i due allenatori avevano già battibeccato in passato, anche quando Spalletti allenava la Roma  

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Fabrizio Napoli

Fabrizio Napoli

Giornalista

Giornalista professionista, per Virgilio Sport segue anche il calcio ma è con la pallanuoto che esalta competenze e passioni. Cura la comunicazione di HaBaWaBa, il più grande festival di waterpolo per bambini al mondo

Nelle conferenze stampa alla vigilia di Napoli-Juventus, Massimiliano Allegri e Luciano Spalletti non si sono risparmiati delle punzecchiature, legate soprattutto al ruolo di favorita nella gara di stasera. La storia del rapporto tra i due tecnici, in realtà, ha riservato anche momenti più accesi, fatti di liti e accuse, come quelle seguite alla vittoria del Napoli di un anno fa al Maradona.

Napoli-Juventus, l’accusa di Allegri a Spalletti

Nella scorsa stagione la Juventus arrivò al Maradona alla 3a giornata: in vantaggio con Morata, fu rimontata dalle reti di Politano e Koulibaly. A fine gara Allegri e Spalletti litigarono nel tunnel degli spogliatoi, con il tecnico della Juve che accusò il collega di “fare casino con gli arbitri”.

“Fatemi vedere le volte che ho fatto casino – fu la risposta in conferenza di Spalletti -, perché me ne devo rendere conto. Io lo volevo salutare, sono andato a rincorrerlo dentro lo spogliatoio, sono andato a trovarlo in panchina all’inizio, sono andato a salutarlo alla fine ma lui è andato via, non mi ha salutato, lo volevo salutare ora… In campo non c’era stata nessuna frizione, io non gli ho detto niente. Con lui ho sempre perso, la prima volta che vinco mi viene a fare la morale?”.

Allegri-Spalletti e la provocazione prima di Juve-Roma

Allegri due giorni dopo minimizzò la vicenda (“Ogni tanto con Luciano bisticciamo, da bravi toscani, ma non è successo nulla”, le sue parole), che però non rappresentò il primo confronto acceso tra i due. Nella stagione 2016/17 – la Roma di Spalletti chiuse con 87 punti, 4 in meno della Juve campione – alla vigilia dello scontro diretto di Torino Allegri scoccò una frecciata al veleno nei confronti del collega, definendolo “bravissimo allenatore ma a volte anche bravo attore”.

Una provocazione a cui Spalletti rispose con ironia: “Dice che sono un bravo attore perché non mi ha mai sentito cantare, quando ci rivedremo glielo farò sentire. È un grande amico e rimane tale. È il primo della classe e accetto anche qualche battuta da lui, è un livornese verace e i livornesi sono astuti”.

Napoli-Juventus, Spalletti e Allegri che si camuffa

Ieri, il confronto a distanza ha avuto come argomento la forza e le ambizioni della Juventus. “Il Napoli è favorito, noi cerchiamo un posto tra le prime quattro per giocare la prossima Champions”, le parole di Allegri nel tentativo di scaricare la pressione sugli avversari.

Spalletti, però, stavolta ci è andato giù duro: “Capisco che per Allegri sia conveniente camuffarsi da comprimari – ha detto il tecnico del Napoli -. Inutile però mettere il cappello e la barba: per la Juve certi investimenti i si ripagano se vinci in Italia e in Champions”. Dopo la bastonata, ecco la carezza: “Io il migliore? Contano i risultati e Allegri ha vinto di più. Dunque non c’è confronto, faccio parte di un altro livello di allenatori. Devo ancora imparare”.

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