Andrea Guardini ha annunciato il ritiro dal ciclismo.
L’ormai ex velocista ed ex pistard veneto, che lo scorso giugno ha compiuto 32 anni, ha comunicato la propria decisione attraverso un lungo post pubblicato sulla propria pagina Facebook:
Guardini chiude una carriera di ottimo livello con un bilancio di 48 vittorie su strada e tre titoli italiani di velocità su pista, due dei quali juniores.
Il punto più alto della carriera lo raggiunse nel 2012, quando riuscì a battere in volata Mark Cavendish, all’epoca il più forte velocista del mondo, sul traguardo della 18ª tappa del Giro d’Italia, a Vedelago. Due giorni più tardi, tuttavia, Guardini fu squalificato dal Giro per una vicenda controversa, legata alla presenza dell’ammiraglia del proprio team nella discesa del Tonale.
Poche settimane più tardi entrò nel giro della Nazionale, venendo convocato dall’allora ct Paolo Bettini per uno stage in vista dell’Olimpiade di Londra e del Mondiale in Olanda, ma Guardini non fu poi convocato per nessuna delle due competizioni.
L’anno seguente passò all’Astana, dove rimase per tre stagioni.
Questo il lungo post di Guardini:
“In una domenica mattina piovosa di Novembre, nella quale in altri anni mi sarei svegliato pensando a come poter sfruttare questa giornata per allenarmi, combattuto se far rulli o aspettare che migliorasse il tempo, dopo aver fatto, alle 6.18 il terzo controllo anti-doping in 20 giorni, è giunto il momento di condividere una decisione che ho preso da tempo: mi fermo qui.
Quest’anno è stato il mio ultimo anno da Ciclista Professionista! Sono stati 11 anni stupendi, con tanti alti e bassi, ma in ognuno di questi ho ricordi incredibili che porterò sempre con me!!!
Per scrivere questo post ho rispolverato il mio archivio fotografico. Qui di seguito troverete alcune delle giornate più significative del mio lungo viaggio.
Si, mi piace chiamarlo così… un lungo viaggio in giro per il mondo durato ben 11 anni! Durante i quali ho condiviso esperienze uniche con molti colleghi, ho avuto la fortuna di correre a fianco di grandi campioni e di averne altrettanti come compagni di squadraMi piacerebbe idealmente ringraziarli tutti, uno ad uno, per i bei momenti passati e gli insegnamenti di vita che mi hanno trasmesso!
Non ho ancora ben definito quale sarà il mio futuro lavorativo, ma sono certo che il ciclismo sarà sempre parte di me e, probabilmente, ne farà parte! Magari nei prossimi giorni vi delizierò con qualche aneddoto e/o qualche bella storia di vita vissuta da ciclista no the road
Buona domenica a tutti!”.