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Arbitri, che rivoluzione: dovranno dichiarare per quale squadra tifano

Svolta in Premier, dopo le polemiche della scorsa stagione i fischietti dovranno fare outing sulle loro simpatie per evitare conflitti d'interesse

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Fabrizio Piccolo

Fabrizio Piccolo

Giornalista

Nella sua carriera ha seguito numerose manifestazioni sportive e collaborato con agenzie e testate. Esperienza, competenza, conoscenza e memoria storica. Si occupa prevalentemente di calcio

Quando Pierluigi Collina smise di arbitrare, nel 2005, ebbe l’ardire di dichiarare il suo tifo per la Lazio. Il miglior arbitro italiano e del mondo si attirò una marea di critiche per aver ammesso: «Da piccolo tenevo per il Bologna, la squadra della città dove sono nato. Poi mi ha affascinato un’altra aquila, a parte quella della Fortitudo nel basket: la Lazio. A 14 anni giocavo da libero e mi piaceva Pino Wilson, un personaggio con i suoi occhiali Rayban gialli. Peccato che nelle prime dieci partite della Lazio che ho arbitrato, i biancocelesti non abbiano mai vinto. E allora ogni volta non erano contenti della mia designazione». Solo 5 anni prima c’era stata la celebre partita sotto la pioggia di Perugia da lui diretta, e fatta proseguire dopo lungo stop nonostante le condizioni del campo terribili, che fece perdere lo scudetto alla Juve a vantaggio proprio della Lazio.

Il precedente di Collina con la Lazio

Vano fu il tentativo dell’arbitro viareggino di far capire che gli arbitri in realtà tifano solo per loro stessi: “Si fa il tifo per la squadra dei direttori di gara, compreso il quarto uomo. Anche i calciatori hanno una squadra del cuore, a nessuno viene il dubbio che nei confronti diretti vogliano favorirla”. Divamparono polemiche feroci ma se oggi Collina fosse un arbitro di Premier League non avrebbe dovuto aspettare di smettere per dichiarare le sue simpatie.

In Premier gli arbitri dovranno dichiarare per chi tifano

Howard Webb, direttore della PGMOL (Society of Professional Football Referees in English), ha infatti spiegato che gli arbitri devono rendere nota la propria simpatia calcistica per evitare possibili conflitti di interessi: “Chiederemo agli arbitri di dichiarare eventuali interessi particolari all’inizio della stagione e nel corso della stagione se ci saranno cambiamenti. Esamineremo tali simpatie e apporteremo modifiche se riteniamo che possa esserci un conflitto di interessi se qualcuno si dichiara tifoso di una squadra specifica. Poiché vogliamo attirare i calciatori come arbitri, dovranno farci sapere se hanno giocato per qualche squadra della Premier League e se c’è qualche legame personale con qualcuno che lavora in quei club. Poi faremo una valutazione e ne terremo conto nell’assegnazione delle partite”.

Le polemiche del Nottingham Forest

Questa decisione è figlia anche della polemica scoppiata la scorsa stagione quando il Nottingham Forest si lamentò sui social network dopo la sconfitta per 2-0 contro l’Everton in cui gli furono fischiati tre rigori contro in una partita importante (persa) nella lotta per evitare la retrocessione in cui era coinvolto anche Luton Town: “Ci sono state tre decisioni estremamente sbagliate, tre rigori che non sono stati assegnati – twittatò il Notthingam – Non possiamo accettarlo. Prima della partita abbiamo comunicato al PGMOL che il responsabile del VAR era un tifoso del Luton, ma non l’hanno cambiato. Stanno mettendo alla prova la nostra pazienza e ora dovremo considerare le nostre opzioni”.

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