L’Argentina piange la scomparsa di Juan Carlos Harriott, vera e propria leggenda del polo. A 86 anni è venuto a mancare il più forte giocatori di tutti i tempi, il ‘Maradona’ dello sport dell’uomo e del cavallo. Noto come “El Inglés” o “Juancarlitos”, ha scritto la storia di questa disciplina vincendo per ben 20 volte l’Open di Palermo: mai nessuno come lui.
- Chi era Juan Carlos Harriott: il Maradona del polo
- Harriott o Cambiaso: chi il più forte di sempre?
- Harriot, il fenomeno per cui il polo non era al primo posto
Chi era Juan Carlos Harriott: il Maradona del polo
Nato il 28 novembre del 1936 a Coronel Suárez, in provincia di Buenos Aires, si è spento ieri a 86 anni dopo aver fatto innamorare l’Argentina di questo sport. La sua carriera è stata scandita da continui trionfi. Nessuno hai mai vinto 20 volte il prestigioso Open di Palermo, ovvero il campionato argentino di polo, 15 volte l’Hurlingham Open e sette il Tortugas Open.
Non solo: faceva anche parte della leggendaria formazione che conquistò per quattro volte la Tripla Corona (1972, 1974, 1975 e 1977). In rappresentanza dell’Argentina si è aggiudicato la Copa de las Americas in quattro occasioni (1966, 1969, 1979 e 1980) e nel 2015 è stato inserito nella Polo Hall of Fame.
Harriott o Cambiaso: chi il più forte di sempre?
Il quotidiano El Clarin fa un esempio con il mondo del calcio: se nel pallone prima di Lionel Messi c’era Diego Armando Maradona, nel polo prima di Adolfo Cambiaso c’era Harriot. Cambiaso, 48 anni, ha vinto sette volte l’Open di Argentina e ha trionfato anche in Inghilterra e Stati Uniti.
Stabilire chi è il numero uno è davvero impresa ardua. Si può dunque affermare che Cambiaso è l’erede di Harriot. E che il polo, così come il calcio, parla la lingua argentina.
Harriot, il fenomeno per cui il polo non era al primo posto
Juancarlitos, il Maradona del Polo, si ritirò il primo luglio 1980 all’età di 44 anni. Nonostante sia stato un assoluto fenomeno di questo sport, il polo non è mai stato al primo posto nelle sue priorità. In un’intervista, infatti, confessò: “Ho cercato di rendere il polo importante nella mia vita, ma non la cosa più importante. Non si può essere così stupidi da metterlo al primo posto: prima viene la famiglia”.