Siparietto esilarante a Pyeongchang nella finale della 15 km di sci di fondo maschile delle Olimpiadi Invernali. Il messicano German Madrazo ha concluso al 116esimo e ultimo posto la corsa, arrivando con 25 minuti di ritardo rispetto al primo, ma ha chiuso festeggiando e sventolando la bandiera tricolore del suo Paese.
La storia di Madrazo è speciale: 43 anni, ha indossato per la prima volta un paio di sci solo un anno fa, per coronare il sogno di partecipare alle Olimpiadi Invernali. Ispitato da Roberto Carcelen, il primo peruviano a partecipare ai Giochi Invernali a Vancouver nel 2010, si è allenato 10 ore al giorno in Austria insieme ad altri due esordienti che sono tutto un programma: il cileno Yonathan Fernandez e l’atleta di Tonga Pita Taufatofua, che dopo aver partecipato a Rio 2016 nel taekwondo si è inventato fondista a Pyeongchang. A fargli da coach l’ex allenatore di Carcelen, Andy Liebner.
“All’inizio di dicembre 2017 abbiamo capito che per farcela in uno sport individuale devi avere una squadra. Ci siamo allenati insieme, abbiamo viaggiato insieme, abbiamo cucinato uno per l’altro. È stata un’esperienza emozionante”, sono le parole di Madrazo, che è riuscito ad ottenere l’insperata qualificazione olimpica.
Sul traguardo della 15km, Madrazo è stato festeggiato dagli atleti di Colombia, Tonga e Marocco, ovvero gli ultimi degli ultimi, che lo hanno portato in trionfo tra gli applausi del pubblico, come insegna l’autentico spirito olimpico. Il Messico lo aveva premiato facendo di lui il portabandiera: ora, dopo aver portato a compimento la 15 km a tecnica libera, è un vero e proprio idolo ed esempio in patria.
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