Non è un buon periodo per Andrea Kimi Antonelli. Il pilota della Mercedes è uscito con le ossa rotte anche dal Gran Premio del Belgio dove ha collezionato risultati molto deludenti, senza distinzione tra qualifiche e gara. Un periodaccio se si considera che eccetto la parentesi canadese col podio conquistato a Montreal il talento bolognese in Europa non ha fatto mai punti.
Nonostante il sostegno di Toto Wolff sul suo futuro a Brackley aleggiano un po’ di nubi. Ma al di là di questo su Kimi si impone una riflessione su quello che per il ragazzo possa essere un reale beneficio. E non è da escludere che lasciare Mercedes per una scuderia “minore” non possa aiutarlo a ritrovare il suo talento puro. Intanto Antonelli a Spa ha incassato anche il supporto di Lewis Hamilton che gli è stato molto vicino tra il sabato e la domenica prima della gara.
- Antonelli, la campagna d'Europa è un disastro
- Le lacrime al sabato, la provocazione di Toto Wolff
- Antonelli, troppe pressioni: e se andare in Alpine fosse la soluzione?
- Il sostegno di Hamilton a Spa: cosa si sono detti
Antonelli, la campagna d’Europa è un disastro
Catapultato a 18 anni, dopo un solo anno di F2 in Formula 1. Predestinato se ce n’è uno. Kimi Antonelli però è riuscito ad avere un impatto importante col circus dei grandi. Quarto all’esordio assoluto in Australia. Poi a punti, regolarmente sesto in Giappone, Cina, Arabia e Miami dove peraltro ha fatto la pole nella Sprint. Insomma un ottimo esordio per un debuttante paradossalmente su piste dove non aveva mai corso.
I circuiti europei dovevano essere sulla carta terreno di caccia per fare un ulteriore salto di qualità. Ed invece finora correre il Vecchio Continente gli ha portato solo sfortuna e zero punti. Sembra un caso ma la migliore corsa Kimi l’ha fatta in Canada arrivando per la prima volta sul podio. Prima e dopo il nulla con due ritiri a Imola e in Barcellona, una gara nelle retrovie a Monaco con una strategia scellerata della Mercedes. E poi dopo Montreal e la maturità a scuola, una bocciatura dietro l’altra con errori anche madornali: in Austria centrando Verstappen al via, a Silverstone ripetendosi su Hadjar e infine il Belgio dove ha cannato entrambe le qualifiche e fatto due gare anonime sabato e domenica.
Num | Gran premio | Posizione | Punti | |
1 | Australia GP | 4 | 12 | |
2 | Japan GP | 6 | 8 | |
3 | China GP | 6 | 8 | |
4 | Bahrain GP | 11 | 0 | |
5 | Arabia GP | 6 | 8 | |
6 | Miami GP | 6 | 8 | |
7 | Imola GP | RIT | 0 | |
8 | Spain GP | RIT | 0 | |
9 | Monaco GP | 18 | 0 | |
10 | Canada GP | 3 | 15 | |
11 | Austria GP | RIT | 0 | |
12 | Silvetstone GP | RIT | 0 | |
13 | Belgium GP | 16 | 0 |
Le lacrime al sabato, la provocazione di Toto Wolff
Il giorno più pesante per Kimi è stato il sabato quando dopo una Sprint senza guizzi (ma anche Hamilton non è avuti nel trenino drs delle retrovie), Antonelli ha subito un’altra eliminazione in Q1. Stesso destino di Lewis ma una reazione all’opposto. Il 18enne pilota è arrivato con gli occhi rossi gonfi di lacrime, in conferenza stampa.
Un’immagine forte che ha provocato anche la reazione di Toto Wolff che ha voluto pungolarlo a modo suo: «A Kimi ho detto chiaramente cosa mi aspetto da lui: che guidi veloce. E se dovesse sbattere contro il muro, gli darò 500 euro in contanti perché non voglio assolutamente che si lasci influenzare. Deve continuare a spingere, deve continuare a dare il massimo perché è due o tre decimi dietro George Russell».
Antonelli, troppe pressioni: e se andare in Alpine fosse la soluzione?
“Un fenomeno, il nuovo Verstappen, il nuovo Senna, il nuovo Schumacher”. Un concetto che in gara, in diretta su Sky ha ribadito anche lo stesso Nico Rosberg che Antonelli l’ha avuto nella sua scuderia nei kart. Eppure c’è qualcosa che in questo momento blocca forse più psicologicamente che tecnicamente il ragazzo. Troppe pressioni, troppe aspettative. Che paradossalmente sono aumentate dopo il podio in Canada.
Forse si spiega anche così il rendimento davvero deludente di Kimi negli ultimi due mesi. Metteteci di mezzo la maturità scolastica che magari qualche energia mentale se l’è portata, il dover gestire la notorietà nonostante il carattere introverso e tranquillo e la bella famiglia che gli ruota attorno. La crisi di Andrea sta tutta qui. Una crisi passeggera. Ne siamo certi.
Eppure ci si interroga su qualce possa essere il percorso migliore di crescita per Kimi. Qualche settimana fa, a margine delle voci di Verstappen in Mercedes si era anche parlato di un’ipotesi di coppia dell’olandese con Russell con Antonelli lontano da Brackley. Magari verso Alpine che dal 2026 sarà spinta dalla power unit proprio Mercedes.
Che si tratti di una boutade è probabile visto che, indiscrezioni dall’Olanda danno per certa la permanenza di Max in Red Bull almeno nel ’26. Resta però l’interrogativo su Antonelli. Forse una parentesi in un team con meno pressioni potrebbe fargli bene. Basti vedere come stanno crescendo gli altri rookie attorno a lui, da Hadjar a Bearman passando per Bortoleto. Antonelli potrebbe giovarsi dell’effetto Lawson che “retrocesso” dalla Red Bull alla Racing Bull ha ritrovato sorriso, competitività e piazzamenti, due volte a punti di fila in Belgio.
Il sostegno di Hamilton a Spa: cosa si sono detti
Antonelli è ben voluto in tutto il paddock, specie dai colleghi. In particolare da Hamilton. Che l’ha conosciuto in Mercedes, gli ha ceduto il testimone e in un modo o nell’altro continua a seguirlo pur dalla Ferrari. Giovedì i due sono stati protagonisti di un simpatico siparietto in conferenza stampa. Ma Lewis ha fatto molto di più.
Il 7 volte campione del mondo è stato visto uscire dal motorhome Mercedes nella giornata di domenica. Oltre a salutare i suoi meccanici, come confermato dallo stesso Lewis, pare che abbia incontrato Kimi per dargli un po’ di supporto dopo le difficili qualifiche, specie dopo averlo visto quasi in lacrime davanti ai microfoni.
A rivelare cosa gli abbia detto Hamilton è stato lo stesso Andrea: “Lewis era passato a salutare il team e scambiare qualche parola con i tecnici… Mi ha detto di camminare a testa alta e che è normale avere dei brutti weekend. E mi ha detto di continuare a credere in me stesso. È stato un gesto davvero bello”. Antonelli che a modo suo ha restituito il gesto ad Hamilton, prima della gara, quando ha sorretto l’ombrello dell’inglese intento a mettersi la tuta per prepararsi alla procedura di partenza.