L’ex attaccante dell’Atalanta Alejandro Gomez ha rilasciato un’intervista a La Nacion dove ha svelato alcuni retroscena scottanti sul suo brusco addio alla Dea nella scorsa stagione. Parole pesanti su Gian Piero Gasperini e il presidente Percassi che non mancheranno di far discutere.
Tutto è iniziato durante la partita di Champions contro il Midtjylland: “Ho sbagliato qualcosa presumo, perché in una partita di Champions League ho disobbedito ad un’indicazione tattica. Mancavano dieci minuti alla fine del primo tempo e l’allenatore mi ha chiesto di spostarmi a destra, mentre io stavo facendo molto bene a sinistra. Ho detto di no“.
“Immagino che l’aver risposto così, a metà gara e davanti alle telecamere, abbia creato la situazione perfetta perché si arrabbiasse. In quel momento ho capito che sarei stato sostituito all’intervallo e così è stato. Negli spogliatoi però lui ha oltrepassato i limiti ed ha cercato di aggredirmi fisicamente”, ha rivelato il Papu.
Il giorno dopo sono arrivate le sue scuse ma non quelle di Gasperini: “Si può discutere ok, ma l’aggressione fisica è intollerabile. Ho chiesto quindi un incontro con il presidente Antonio Percassi e gli ho detto che non avrei avuto problemi ad andare avanti. Ho capito di aver sbagliato, che da capitano non mi ero comportato bene e che ero stato un cattivo esempio disobbedendo all’allenatore, ma gli ho anche detto che volevo le scuse di Gasperini”.
“Il giorno dopo c’è stata una riunione con tutta la squadra – ha continuato Gomez -. Mi sono scusato con l’allenatore e i compagni per l’accaduto, ma non ho ricevuto scuse. Come dovevo intendere la cosa? Io avevo sbagliato e lui aveva fatto una cosa giusta? E’ iniziato tutto da lì”.
La frattura è diventata insanabile e a gennaio è arrivato l’addio: “Dopo qualche giorno ho detto al presidente che non volevo più lavorare con Gasperini all’Atalanta. Lui mi ha risposto che non mi avrebbe lasciato andare e quindi è iniziato un braccio di ferro che ho pagato: sono finito fuori rosa. E’ stato brutto, dopo tutto quello che ho dato per il club. Si sono comportati male. Il presidente non ha avuto le palle di chiedere all’allenatore di scusarsi con me. Così è finito tutto”.
“La gente non sa cosa sia successo – ha concluso Gomez -. Ne sto parlando solo ora. Merita la verità e la merito anche io. Penso che l’intenzione dell’Atalanta fosse quella di dare tutta la colpa a me. In tanti si sono arrabbiati con me perché hanno pensato che volessi andare via, ma non è vero. E’ ora che i tifosi conoscano la verità”.