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Atletico Mineiro campione del Brasile dopo 50 anni

Rimontando dallo 0-2 in 4 minuti contro il Bahia, il Galo si è laureato campione nazionale con due turni d'anticipo. Festeggiano Hulk, Edu Vargas e Diego Costa.

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Atletico Mineiro campione del Brasile dopo 50 anni Fonte: Getty Images

Canta il Galo. Ed è un canto di gioia e di trionfo. L’Atletico Mineiro è campione del Brasile per la seconda volta nella propria storia, a 50 anni di distanza da un primo titolo ormai impolverato nella bacheca bianconera. Belo Horizonte – o perlomeno, metà della città, quella non cruzeirense – sfata dunque una maledizione che durava esattamente da mezzo secolo, anche se nel frattempo il club ha alzato una Copa Libertadores.

Decisivo l’incredibile 3-2 esterno al pericolante Bahia. Alla Fonte Nova di Salvador, il risultato era di 2-0 per i padroni di casa fino al 73′. Poi l’Atletico ha accorciato con l’ex Porto Hulk, ha pareggiato pochi secondi più tardi con Keno e ha completato la clamorosa rimonta al 77′ sempre con Keno, originario, ironia della sorte, proprio di Salvador de Bahia.

A due turni dal termine del campionato, l’Atletico Mineiro viene dunque incoronato dalla matematica: sono 11 i punti di vantaggio sul secondo posto del Flamengo, tagliato fuori nonostante abbia una partita in meno. I rubronegros, che dopo aver perso la finale di Copa Libertadores contro il Palmeiras si sono separati da Renato Gaucho, devono dunque accontentarsi della seconda piazza d’onore in meno di una settimana.

È il trionfo di Hulk, 35 anni, ancora capace di far la differenza a quelle latitudini. L’ex mancino di Porto e Zenit è l’attuale capocannoniere del Brasileirão con 18 reti e ha pure riconquistato, tra la sorpresa generale, la Seleção. In rosa c’è anche l’ex napoletano Edu Vargas, non sempre titolare (3 goal in campionato). L’altro nome grosso è il trentatreenne Diego Costa, arrivato a stagione in corso dopo essere rimasto svincolato dall’altro Atletico, quello di Madrid, e autore di 4 reti.

Sono loro le tre stelle di una rosa costruita senza badare a spese, soprattutto grazie al massiccio aiuto di investitori esterni. Un all in che ricorda quello dei rivali del Cruzeiro, che qualche anno fa hanno messo in piedi una squadra teoricamente capace di lottare per i massimi risultati, ma che oggi sono sprofondati nell’abisso: per la seconda stagione consecutiva si sono salvati in Serie B, competizione alla quale parteciperanno, incredibile ma vero, anche nel 2022.

In panchina Cuca, che aveva già conquistato il Brasileirão nel 2016 con il Palmeiras e si è ripetuto 5 anni più tardi. Proprio con lui, nel 2012, era iniziata la rinascita dell’Atletico dopo una serie di anni bui culminati con la retrocessione in Serie B del 2005. Dopo un secondo posto in campionato, nel 2013 il cinquantottenne tecnico originario di Curitiba ha regalato al Galo la prima Libertadores della sua storia. In campo c’era Ronaldinho.

L’Atletico Mineiro, come detto, conquista così il bicampeonato, il secondo Brasileirão, ponendo fine a una serie di prese in giro dei tifosi avversari. Il primo trionfo era datato addirittura 1971, sotto la guida del capocannoniere Dadá Maravilha. Si trattava della primissima edizione del torneo con la denominazione odierna. Mezzo secolo più tardi, il Galo può cantare di nuovo.

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