Sulla carta si sapeva che Carlos Alcaraz non avrebbe avuto vita poi tanto dura contro Laslo Djere, ma il dilemma se sia stato lui a rendere ancora più semplici le cose o se sia stata piuttosto la prestazione horror del giocatore serbo resisterà ancora per un po’. La sostanza, però, poco cambia: lo spagnolo fa suo il match in poco più di un’ora (6-2 6-4) guadagnandosi il quarto di finale contro Alex de Minaur, testa di serie numero 5 del torneo catalano, banco di prova di un certo livello dopo le comode vittorie contro Quinn e, appunto, Djere.
- Djere sbaglia di tutto: Alcaraz sempre più vicino a Sinner
- Secondo set a rincorrere, poi Carlitos non trova ostacoli
Djere sbaglia di tutto: Alcaraz sempre più vicino a Sinner
Pur senza strafare, Alcaraz ha mostrato a tratti i colpi migliori del repertorio e ha fatto capire di essere piuttosto centrato su quello che è l’obiettivo della settimana. Dove i 500 punti in palio potrebbero avvicinarlo sensibilmente alla vetta del ranking occupata da Jannik Sinner, tornato proprio oggi ad allenarsi in campo, ipotizzando che in caso di conquista di un posto in semifinale i punti di ritardo sarebbero poco superiori ai 2.000 (2.010, per la precisione).
A conti fatti però, contro Djere la vita è stata troppo agevole per il numero 2 del mondo, avanti di due break nei primi due turni di servizio del rivale, che fatica tremendamente a servire la prima e non fa poi tanto meglio con la seconda. Quando però arrivano un paio di palle break in favore del serbo (nel sesto gioco) ci pensa Carlos a rispedirle al mittente, anche se rischia grosso prima su una palla corta telefonata (e letta ancora peggio da Djere), mentre sulla seconda è quest’ultimo ad avere troppa fretta di chiudere uno scambio che sembrava tutto dalla sua parte. Di fatto, non c’è molto per cui valga la pena giocare nei successivi due game, che chiudono sul 6-2 un set sempre in controllo del murciano.
Secondo set a rincorrere, poi Carlitos non trova ostacoli
Nel secondo c’è un po’ più di imprevedibilità, e stavolta anche per demerito di Carlitos: nel sesto gioco è ancora Djere ad avere una palla break, dopo averne concesse zero nei suoi turni di servizio. E stavolta Alcaraz sbaglia pesantemente col dritto incrociato, mostrando un po’ di nervosismo e finendo sotto per 4-2.
A quel punto, però, entra in azione la migliore versione di giornata dell’iberico, che invero sfrutta anche un game pessimo al servizio del serbo (due doppi falli, due errori gratuiti) per rimettersi in scia. Il gioco che decide la partita è il nono: alla terza palla break Alcaraz trova il modo per chiudere (rovescio in rete di Djere dopo un dritto non irresistibile) e comodo abbrivio per andare sul 6-4 finale, con l’ultimo game nel quale il serbo non trova neppure un punto.
Contro de Minaur, che ha superato Fearnley lasciandogli la miseria di tre game (dopo aver battuto con un doppio 6-4 un cliente scomodo come Etcheverry), servirà tutt’altra versione di Carlitos, che pure con quella ottenuta con Djere è salito a 7 vittorie di fila nella sua stagione sul rosso, la 19esima nelle ultime 20 giocate (quella persa? A Parigi, contro Djokovic).