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Australian Open: Djokovic in finale, continuano le polemiche sul padre

Il serbo si libera in tre set di Paul, ma a far discutere è l'assenza del papà dopo la bufera per le foto con i tifosi pro-Putin

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Nole Djokovic stacca facilmente l’accesso alla decima finale agli Australian Open, battendo in 3 set l’americano Tommy Paul per 7-5, 6-1, 6-2, in poco più di dure di gioco. Domenica si giocherà la possibilità di agguantare Rafa Nadal numero di Slam vinti (quota 22). A Melbourne, però, questa vittoria passa in secondo piano di fronte alla bufera scatenatasi sul papà del tennista serbo, fotografato insieme ai tifosi pro-Putin e che, in seguito alle polemiche, ha deciso di non essere presente sul campo per la semifinale, accontentandosi della tv.

Srdjan Djokovic, quella foto pro-Putin e le polemiche

Srdjan Djokovic è stato fotografato, fuori dalla Rod Laver Arena di Melbourne, con i tifosi pro-Putin dopo il successo del figlio su Rublev. Le immagini hanno fatto immediatamente il giro del mondo al punto che papà Djokovic ha deciso di rompere il silenzio con una nota: “Sono qui solamente per supportare mio figlio, non avevo intenzione di creare questa polemica. Ero fuori con i tifosi di Nole, come ho fatto dopo ogni sua vittoria, per fare foto con loro e festeggiare. La mia famiglia ha vissuto l’orrore della guerra e noi ci auguriamo solamente la pace”.

Prosegue il comunicato: “Guarderò la semifinale in televisione, a casa, per non creare disagi a mio figlio o a qualunque altro giocatore. Spero in un bel match e farò il tifo per Nole, come sempre”.

Papà Djokovic, la nota del Tennis Australia

A seguito della bufera, anche Tennis Australia ha preso posizione: “Dopo quanto accaduto mercoledì sera, ci siamo attivati immediatamente per lavorare con la polizia e la nostra squadra di sicurezza per allontanare gli istigatori della protesta. Abbiamo parlato con i giocatori e i loro team a proposito dell’importanza di non coinvolgersi in alcuna attività che possa causare pericoli e polemiche”.

E ancora: “Srdjan Djokovic ha reso noto che non sarà presente alla semifinale. Noi continueremo a batterci per la sicurezza degli spettatori e a ribadire la nostra posizione, vietando bandiere russe e bielorusse. Tennis Australia si augura la pace e la fine della guerra in Ucraina”.

Djokovic: le prime parole sull’episodio che riguarda il papà

Lo stesso tennista ha rotto il silenzio per dire la sua sul caso che riguarda suo papà: “E’ un peccato che l’interpretazione sbagliata di ciò che è accaduto ieri sera sia diventata un fatto così eclatante. Neanche io ne ero a conoscenza fino a ieri sera e non mi ha fatto piacere. Mio padre, tutta la mia famiglia e io abbiamo passato diverse guerre negli anni ’90. Come ha dichiarato mio padre, siamo contro la guerra, non sosterremo mai alcuna violenza o conflitto. Sappiamo quanto sia devastante per le persone in qualsiasi paese”.

Djokovic ha aggiunto: “Mio padre, dopo ogni partita, è andato fuori dall’Arena per incontrare i miei fan, nella piazza principale, e ringraziarli per il loro supporto, rendergli omaggio e scattare foto. Quella incriminata era una foto di passaggio. C’erano molte bandiere serbe in giro. Pensava di fare una foto con qualcuno della Serbia. Sfortunatamente alcuni media lo hanno interpretato nel modo sbagliato. Non è piacevole per me affrontare tutto questo con tutte le cose che ho dovuto vivere l’anno scorso e quest’anno in Australia. Non sono cose di cui ho bisogno”.

Djokovic, finalmente la partita: domenica avremo un nuovo numero 1

A parlare poi è stato il campo. Anche senza il supporto del padre dalle tribune di Melbourne, Djokovic ha scaricato forse anche un po’ di rabbia sul povero Paul. Un unico momento di black out, nel primo set, quando già era avanti 5-1 e si è fatto rimontare fino al 5-5. Poi, però, ha rimesso il turbo chiudendo 7-5. Negli altri due set non c’è stata partita: tanti i break a favore del serbo, che ha travolto l’americano per 6-1, 6-2. Una vittoria schiacciante.

Dopo il match, queste le parole del campione serbo: “Non sono fresco come all’inizio, ma mi alleno tanto, anche dal punto di vista atletico per giocare queste partite. L’esperienza di aver vissuto tante finali in carriera mi aiuterà. Contro Paul avevo le gambe pesanti, poi sono rimasto concentrato e sono contento di essere riuscito a conquistarmi un’altra finale Slam a 15 anni dalla prima”.

Ora ci sarà l’ultimo atto contro Stefanos Tsitsipas. Una finale che vede Djokovic favorito. Comunque andrà domenica alla Rod Laver Arena, quello che è certo è che avremo un nuovo numero 1 nel ranking Atp: verrà scalzato lo spagnolo Carlos Alcaraz, peraltro infortunato e assente agli Open d’Australia.

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