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Bakayoko-Kessie, non è finita: nuova mossa della Figc

La Federazione vuole vederci chiaro e ha aperto un'inchiesta.

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Bakayoko-Kessie, non è finita: nuova mossa della Figc Fonte: 123RF

Nessun provvedimento disciplinare è stato preso dal giudice sportivo di serie A  nei confronti dei giocatori milanisti Kessiè e Bakayoko per il loro gesto di scherno nei confronti del laziale Acerbi, al termine della partita di sabato: ma il caso non è finito qui. Subito dopo la vittoria e il consueto scambio di maglia con il laziale, i due rossoneri erano andati ad ostentare il ‘trofeo’ sotto la curva dei propri tifosi ed erano stati ampiamente criticati sui social e dal loro stesso allenatore, Gennaro Gattuso.

Il giudice non ha accolto la richiesta della procura federale di utilizzare la prova tv, con queste motivazioni: “Nulla è riportato nel referto del Direttore di gara, mentre nel rapporto dei Collaboratori della Procura Federale, si dà conto, motivatamente, delle circostanze che hanno impedito agli estensori del rapporto stesso di rilevare l’episodio. Ma considerato altresì, “che la segnalazione non può aver seguito ai fini della valutazione della prova televisiva” ha quindi deciso di non essere competente su quanto accaduto.

La Figc però non molla: dopo la decisione del giudice sportivo di non accogliere la richiesta la Procura, guidata da Giuseppe Pecoraro, ha aperto un’indagine sul comportamento dei due centrocampisti del Milan per accertare se ci siano gli estremi di violazione dell’articolo 1 bis sulla lealtà sportiva.

“Certe sentenze si possono non comprendere ma vanno accettate – ha dichiarato il presidente del Coni, Giovanni Malagò, commentando la decisione del giudice sportivo sulla vicenda Kessie-Bakayoko –. L’errore che però non dobbiamo commettere come rappresentanti delle istituzioni è quello di entrare nel merito delle sentenze perché altrimenti non si finisce mai”.

Così invece il sottosegretario con delega allo sport Giancarlo Giorgetti: “È giusto, faranno ulteriori approfondimenti. Ho sempre detto che i campioni sono un esempio per i ragazzi: se queste cose le fanno i campioni, poi succede che i ragazzi le rifanno sui campetti di periferia. Bisogna insegnare a tutti come si sta in campo e gli esempi vengono dall’alto”.

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