E’ finito nella bufera il giornalista sportivo Paolo Bargiggia dopo un post pubblicato su Twitter per presentare la finale del Mondiale di Russia 2018 tra Francia e Croazia in programma domenica alle 17 a Mosca.
“Una nazionale completamente autoctona, un popolo di 4 milioni di abitanti, identitario, fiero e sovranista: la #Croazia, contro un melting pot di razze e religioni, dove il concetto di nazione e Patria è piuttosto relativo: la #Francia. #iostoconlacroazia #WorldCup”, è la frase che ha scatenato la reazione di centinaia di utenti sul social network, tra chi lo applaude e tra chi critica aspramente le sue parole, considerandole razziste.
Le testate Sport Mediaset e TgCom 24 hanno deciso di pubblicare una nota nella quale si dissociano completamente dalle parole del loro collaboratore.
“Tgcom24.it e Sportmediaset.it si dissociano fermamente dalle affermazioni dal tenore e dal contenuto razzista pubblicate da Paolo Bargiggia sul suo account personale di Twitter, in particolare quelle legate alla finale mondiale tra Francia e Croazia”.
Questa la replica piccata di Bargiggia: “Purtroppo per i signori del comunicato segnalo che in Italia non è previsto il reato d’opinione, che la parola razza è contemblata dalla Costituzione e che il mio tweet non aveva contenuti razzisti. Mi riservo di tutelare la mia immagine nelle competenti sedi”.
Ad Agi.it in seguito Bargiggia ha chiarito la sua posizione: “Il mio caso è emblematico per dimostrare che il pensiero dominante travolge tutto, tu non puoi avere una posizione diversa che vieni tacciato di razzismo. Sarei ipocrita se ti dicessi che fosse un’analisi sportiva, ma un evento come il mondiale lo può consentire”.
“Che non sia piaciuto perché il pensiero dominante è altro, ci sta. Ma da qui ad essere definito razzista ce ne passa”, ha concluso.
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