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Basket, daspo di 5 anni al tifoso che ha urlato a una giovane arbitra: "Devi fare la fine di quella di Vigonovo"

L'episodio è avvenuto la scorsa settimana in Veneto con un tifoso che si è rivolto verso una ragazza 17enne, arbitro della partita di Under17 Silver: ora la decisione del Questore

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

Una frase buttata lì, in un impeto di collera, ma senza tener conto del peso che hanno le parole. E così quella che doveva essere una normale partita di basket giovanile s’è trasformata in un caso nazionale, entrando però dalla parte sbagliata della storia.

È quanto successo durante l’incontro del campionato Under 17 Silver della FIP Veneto tra Camin-Cittadella Brenta Gunners, dove uno spettatore presente in tribuna al seguito della formazione ospite s’è rivolto alla ragazza che stava dirigendo la partita urlandogli una frase che ha provocato lo sdegno di tutti i presenti:

Devi fare la fine di quella di Vigonovo.

Ovvero di Giulia Cecchettin, uccisa dall’ex fidanzato un paio di settimane fa. Un accostamento di una cattiveria tanto inaudita da aver provocato l’immediata reazione di coloro che erano presenti sulle tribune, finendo per oltrepassare in fretta i confini della palestra.

Daspo di 5 anni per un 50enne di Padova

Il questore di Padova, Marco Odorisio, ha emesso un provvedimento di Daspo di 5 anni ad un 50enne di Camposampiero (provincia di Padova) con l’uomo autore della frase rivolta al giovane arbitro che non potrà assistere a nessuna manifestazione sportiva sul territorio nazionale.

Lo sdegno del papà: “Si è superato il limite”

I fatti risalgono a domenica scorsa. La ragazza oggetto delle offese dello spettatore ha 17 anni, è figlia di un ex cestista e da 5 anni ha iniziato il percorso per diventare arbitro. In questa occasione doveva fronteggiare un ostacolo maggiore rispetto alle abitudini, dal momento che non aveva altri arbitri con i quali poter dividere almeno le due metà campo.

Il papà, intervistato da alcuni organi di informazione locale, ha esternato tutto il suo dispiacere e l’incredulità dopo aver dovuto ingoiare tanti bocconi amari nel corso degli anni (l’ha accompagnata in ogni singola partita), fino ad ammettere che stavolta si è superato ogni limite.

Non c’ho visto più e sono scattato in piedi, cercando a fatica di mantenere la calma. L’uomo che ha insultato mia figlia credo fosse un genitore della squadra ospite: mi sono presentato, gli ho detto di tacere e di vergognarsi per aver proferito una frase tanto brutta e cattiva. Poi mi sono allontanato e ho pensato di chiamare le forze dell’ordine, ma non l’ho fatto, convinto che fosse meglio finirla in quella maniera. Adesso ammetto che potrei ripensarci, perché mi rendo conto che la gravità dei fatti è tale da meritare una punizione esemplare.

Il comunicato dei Gunners: “Ci dissociamo dal “tifoso”

La società Cittadella Brenta Gunners, con una nota stampa apparsa sui propri canali social, ha chiesto pubblicamente scusa alla giovane ragazza per quanto ha dovuto subire nel corso della gara.

Alla luce dei recenti avvenimenti sviluppatisi nella partita di domenica 3 dicembre, dalla società allo staff, dai giocatori ai tifosi, vogliono rendere note le più profonde e sentite scuse all’arbitro della gara. Ci scusiamo anche con tutte le persone che, assistendo a questi comportamenti inaccettabili, si sono sentite coinvolte e colpite. Crediamo fermamente nei valori educativi di rispetto e unità che lo sport può e deve promuovere, e prendiamo posizione contro qualsiasi atteggiamento che non sposi questi principi: noi Gunners ci dissociamo profondamente.

L’incidente che ha coinvolto il “tifoso”, se tale si può definire, è un caso isolato nella storia del tifo Gunners e non rappresenta in alcun modo il nostro modo di supportare i giocatori e di vedere la pallacanestro. Stiamo già intraprendendo azioni immediate e provvedimenti esemplari per affrontare la situazione e garantire che simili episodi non abbiano spazio nei nostri eventi futuri.

Le parole di FIP Veneto e Comitato Arbitrale

Anche la FIP Veneto e il Comitato Italiano Arbitri del Veneto hanno condannato con fermezza quanto accaduto nel corso della gara tra Camin e Cittadella Gunners, definendo il tutto:

Intollerabile e vergognoso. Come regione stiamo ancora vivendo il dolore di quanto accaduto alla povera Giulia Cecchettin ed è inammissibile che in un palazzetto per una partita di settore giovanile un adulto si possa permettere di insultate e minacciare una ragazza minorenne che era l’arbitro della partita. Alla condanna per un gesto increscioso, come movimento valuteremo tutte le possibili azioni da intraprendere perché l’autore di questo terribile episodio possa ricevere un’adeguata sanzione per il suo comportamento.

In un momento così delicato a livello sociale, questo episodio ci impone di condannare con la massima severità quanto accaduto, in modo particolare perché parliamo di offese pesanti da parte di una persona adulta verso una minorenne. Gli arbitri prima di avere un ruolo in campo, sono persone e come tali è fondamentale un senso di rispetto. Valuteremo assieme a tutte le parti in causa quale soluzione intraprendere al fine di tutelare sia il movimento arbitrale che la stessa ragazza a cui va tutto il nostro affetto e sostegno.

Basket, daspo di 5 anni al tifoso che ha urlato a una giovane arbitra: "Devi fare la fine di quella di Vigonovo"

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