Sulla carta dovrebbe essere tutto facile e scontato: l’Asvel fanalino di coda è la miglior preda possibile per chiunque si presenti sul palcoscenico continentale, anche per l’Olimpia Milano che pure in Europa, quest’anno, non è che ne abbia azzeccate poi chissà quante. Ma stasera in casa del Villeurbanne la posta in gioco vale di più: la sconfitta di Valencia a Bologna è un toccasana per le ambizioni post season della formazione di Ettore Messina, che vincendo in Francia accorcerebbe a una sola gara piena il ritardo dal decimo posto, l’ultimo che assegna una card per il play-in. Che a questo punto rappresenterebbe un approdo quasi miracoloso per chi, come Milano, ha vissuto costantemente lontano dalla parte sinistra della classifica.
- Emergenza mai così acuta: solo 10 giocatori disponibili
- Messina chiama i suoi a raccolta: "Vincere per sperare ancora"
Emergenza mai così acuta: solo 10 giocatori disponibili
Occasioni come quella di stasera capitano poche volte, ma al solita la sfortuna c’ha voluto mettere lo zampino. Come? Semplicemente togliendo dalla contesa ben 6 pedine, tutte importanti per tanti motivi. Chiaro che l’assenza last minute di Nikola Mirotic è quella che più di altre fa rumore: il montenegrino è partito regolarmente per Lione, ma ha trascorso la notte in bagno a causa di una brutta gastroenterite e pertanto è stato escluso dal novero dei 12 che finiranno nella lista da consegnare al tavolo un’ora prima della partita.
Che peraltro 12 neppure saranno, perché al massimo arriveranno a 10: tutta colpa delle defezioni di Stefano Tonut, Diego Flaccadori, Shabazz Napier e Billy Baron, rimasti tutti in Italia, ai quali s’è aggiunta anche la dipartita di Guglielmo Caruso, rientrato in fretta in patria a causa di un lutto familiare (è mancato il nonno).
Una situazione decisamente complicata da gestire, ma la partita è di quelle che non si possono sbagliare. Anche perché, quando mancano 8 gare alla fine della regular season, per provare ad avanzare chance reali di atterrare al play-in serviranno non meno di 6 vittorie (con 7 dovrebbe essere posto assicurato, poiché il record sarebbe con bilancio positivo: 18 vittorie e 16 sconfitte). Ipotesi che non possono però prescindere da un successo a Lione.
Messina chiama i suoi a raccolta: “Vincere per sperare ancora”
L’ultima gara disputata da Milano, la finale di Coppa Italia persa contro Napoli, ha lasciato qualche scoria più nella testa, che non nell’animo. Messina ha approfittato della sosta di quasi due settimane per mettere a posto gli ultimi dettagli in vista dell’intenso finale di stagione (tre mesi tutti d’un fiato) che attende l’Olimpia. “Ripartiamo dopo un’insolita pausa lunga, ma dove tanti dei nostri giocatori erano impegnati con le rispettive nazionali, dunque sottoposti a tanti sforzi. Peccato essere ridotti all’osso, ma sappiamo di non avere altro risultato all’infuori della vittoria se vogliamo continuare a sperare di qualificarci per la post season. L’Asvel dopo il secondo cambio di allenatore ha ritrovato vitalità, ha un roster più profondo e tanto talento che la classifica non valorizza”.