La squadra più calda dell’Eurolega (8 vittorie nelle ultime 10 partite) contro la squadra che sta risalendo la corrente più di ogni altra della parte destra della classifica. Basterebbe questo per dire che Panathinaikos-Olimpia Milano è sfida che meriterebbe di essere vista preparando una bella scatola di popcorn e prendendo il miglior posto possibile sul divano. A Ettore Messina però tutto questo poco importa: lui pensa solo a riportare a casa un’altra W nel percorso che (nelle intenzioni) dovrà riportare Milano nella parte sinistra della classifica, oggi distante un paio di partite.
- Gli ex del Pana fanno paura: occhio a Mitoglu e Grant
- L'intesa tra Mirotic e Shields, la gestione di Melli e Voigtmann
Gli ex del Pana fanno paura: occhio a Mitoglu e Grant
Le sconfitte subite martedì da Valencia e Baskonia rappresentano però uno stimolo enorme per provare a sbancare l’arena di Oaka. Dove il Pana ha voglia di regalarsi un’altra serata grandi firme, anche se senza Sloukas, Balcerowski e Vildoza, più Nunn a mezzo servizio, le premesse per coach Ataman non sembrano essere delle migliori.
Ma i verdi di Atene hanno tante risorse da mettere in campo: gli ex Dinos Mitoglu e Jeriant Grant su tutti, capaci di raggiungere una continuità e un livello di gioco davvero notevoli nel periodo in cui il Pana ha ripreso a correre. E poi Mathias Lessort e Juancho Hernangomez, due che non vorresti mai ritrovarteli contro. Insomma, le rotazioni saranno un po’ più corte del solito, ma Ataman ha tante cartucce da sparare. Per fortuna però, anche Messina ha potuto constatare che quanto ad armamenti Milano è tornata a produrne parecchi.
L’intesa tra Mirotic e Shields, la gestione di Melli e Voigtmann
Il rientro di Nikola Mirotic in LBA contro Sassari ha dimostrato che il montenegrino è un valore aggiunto troppo importante per questa squadra. E adesso deve solo imparare a dialogare con Shields, anch’esso presentatosi tirato a lucido nelle ultime uscite. Il problema dell’Olimpia è la gestione del minutaggio di alcuni elementi chiave come Nicolò Melli e Johannes Voigtmann, due che contro i centimetri che il Pana può mettere in campo sotto canestro farebbero tanto comodo. Giocheranno per complessivi 15’ a testa, ma dovranno cercare di rendere al massimo.
Chiaro che una partita così si snoderà soprattutto sulle percentuali lungo il perimetro: i greci solitamente amano intasare l’area per costringere gli esterni avversari a tentare la fortuna, e se oltre a Mirotic i vari Shields, McGruder, Napier, Bortolani e Maodo Lo (anch’esso a mezzo servizio) sapranno scuotere la retina, allora Milano avrà grandi opportunità di poter venir via da Atene con qualcosa in mano.
Spiega Messina: “La comunicazione in campo sarà molto importante in un’arena storicamente molto calda e rumorosa. Sul piano tecnico, dovremo gestire bene le palla per impedirgli di segnare canestri facili e provare a controllare i rimbalzi. Come noi, anche il Pana ha sofferto problemi di infortuni, ma sul suo campo ha già dimostrato di essere quasi imbattibile”.