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Basket Eurolega Panathinaikos-Virtus Bologna 90-76: le Vu nere crollano negli ultimi 7 minuti

Sfiora l'impresa la Virtus di Banchi: avanti 67-62 con 7' da giocare, becca un parziale di 20-3 nel giro di 4' ed esce dalla partita

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

Si spegna sul più bello la Virtus, che incappa nel terzo ko. stagionale in Eurolega in casa di un Panathinaikos che si al contrario si accende negli ultimi 7’, piazzando un parziale terrificante di 28-9 col quale ribalta l’inerzia di una gara che sembrava aver preso già la via di Bologna.

Che invece stavolta s’inceppa quando il più pareva fatto: con l’attacco in panne (dal 67-62 in favore delle Vu nere a 7’35 nei successivi 4′ segna solo Hackett con un gioco da tre punti, con un parziale di 20-3), la difesa implode soffrendo la maggiore stazza dei lunghi del Pana, che trascinati dal calore della Oaka Arena trovano il modo per risalire in fretta la corrente e poi scappare in un amen verso un finale tranquillo. Una battuta d’arresto tutto sommato anche accettabile, sebbene per più di tre quarti Luca Banchi e i suoi ragazzi hanno davvero sognato ad occhi aperti.

Per tre quarti e mezzo una Virtus da applausi, trascinata da Belinelli

La Virtus era stata bravissima a rimettere le cose a posto dopo aver sofferto un po’ nelle prime battute di gara, ricucendo il -6 col quale era andata al mini riposo sulla prima sirena. Virtus aggrappata soprattutto alle bombe di Belinelli (5 in tutta la serata) e alle giocate in area di Shengelia, sempre difficile da arginare per l’ostica difesa dei verdi (chiuderà con 7/11 da due, sebbene anche lui faticherà tremendamente nel quarto periodo a trovare varchi).

Il Pana sfrutta i centimetri di cui abbonda sotto canestro, con Balcerowski e soprattutto l’ex Olimpia Mitoglu che rendono la vita durissima a Cacok e Dunston, gli unici due 5 di ruolo a disposizione di Banchi (Abass e a tratti persino Shengelia si adattano a fare i centri, ma con risultati chiaramente limitati).

Mitoglu paga dividendi anche in attacco, ma la Virtus in qualche modo riesce a rimanere a contatto grazie alle giocate dei singoli, con Lundberg e soprattutto Belinelli che accorciano la forbice. Il Beli è caldissimo anche in avvio di terzo quarto, dove Bologna mette la freccia grazie anche a una difesa che stringe le maglie (Shengelia si regala anche una super stoppata su Vildoza) e costringe Ataman a fermare il gioco a più riprese.

Quando Cordinier e Pajola combinano per il +5 con 7 minuti e mezzo da giocare la sensazione è che il Pana sia alle corde, con Lessort gravato di 4 falli. Ma Ataman lo lascia in campo, e la scelta si rivela azzeccata.

Finale da incubo: Lessort apre voragini nel cuore della difesa

È proprio quest’ultimo a trascinare i compagni verso la rimonta: dopo che Grigonis e Mitoglu impattano a quota 67, con un filotto di 6 punti consecutivi Lessort spiana la strada al successo dei padroni di casa, cavalcando un 13-0 di parziale chiuso dall’arresto e tiro di Sloukas che di fatto fa scendere i titoli di coda con 5’ sul cronometro.

La Virtus paga dazio alla fatica, non trova più fluidità in attacco e in transizione subisce punti troppo facili. Belinelli si becca un fischio dubbio e pure un tecnico, uscendo per falli a 4’ dalla fine, e così la pratica risulta fin troppo semplificata per il Pana, che nella bolgia della Oaka Arena infila la terza vittoria consecutiva, riportandosi in bilancio positivo (5 vittorie e 4 sconfitte) e ricordando a Bologna quanto è dura la posta in gioco quando il livello si alza in maniera così cospicua.

Mitoglu alla fine chiude con 24 punti e 10 rimbalzi, Lessort con 10 (di cui 8 nel quarto periodo) e 9 rimbalzi, mentre in casa Virtus è Shengelia a far registrare una doppia doppia da 17 punti e 11 rimbalzi, senza riuscire però a incidere nel momento decisivo. Una sconfitta da accogliere senza drammi, sebbene per 33’ Bologna è stata non soltanto in partita, ma pure davanti, facendo correre più di qualche buon brivido al pubblico (sempre monumentale) ateniese.

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