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Basket, Final Eight Coppa Italia al via: non c'è una vera favorita, ma Olimpia-Virtus è una finale anticipata

Scatta domani a Torino la final eight di Coppa Italia. Impossibile individuare una favorita: Olimpia-Virtus subito di fronte, Trento e Brescia puntano in alto

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

La caccia è ufficialmente aperta: 8 squadre pronte a darsi battaglia alla InAlpi Arena, il luogo dove hanno preso vita i sogni di grandeur di Jannik Sinner, ma che per qualche giorno almeno sarà deputata a centro di gravità permanente del mondo cestistico nazionale. Perché la Coppa Italia è una competizione che fa gola a tanti: le sorprese delle ultime annate (nel 2023 ha vinto Brescia, l’anno scorso Napoli) dimostrano che è meglio non dare nulla per scontato. Specialmente adesso che il pianeta LBA sembra aver rimescolato le carte più di quanto si potesse immaginare.

Equilibrio e imprevedibilità: una final eight incertissima

Ecco spiegato il motivo per il quale è impresa ardua individuare una candidata che possa ricoprire il ruolo di favorita della final eight. Sulla carta dovrebbe essere Trento, attualmente la prima della classe in LBA, ma la differenza col resto del contingente è talmente sottile che nessuno si azzarda a pensare all’Aquila come la squadra da battere.

E poi il fatto che Milano e Bologna si affronteranno già nel quarto di finale in programma nella prima giornata rende ogni previsione ancora più impervia: sulla carta le due italiane di Eurolega avrebbero qualcosa in più delle altre, almeno a livello di nomi e di roster, ma tra infortuni e problemi vari sinora non hanno saputo fare la differenza. E tutto sommato potrebbero trovare grossi problemi a farla anche a Torino.

Brescia sfida Derthona: Bilan e Della Valle in missione

Insomma, di scontato o prevedibile non c’è nulla, e già i primi due quarti in programma mercoledì 12 febbraio in qualche modo potrebbero contribuire a mescolare ancora di più le carte. Ad aprire la contesa saranno Germani Brescia e Bertram Derthona (ore 18): curioso vedere Brescia testa di serie numero 1 ripensando a due anni fa quando, da numero 8, riuscì ad alzare il trofeo ribaltando ogni pronostico.

Peppe Poeta, alla prima final eight nelle vesti di head coach, sa che tutti lo aspetteranno al varco. Perché Brescia ha trovato grande continuità in campionato e perché in fondo la Bertram non sta attraversando propriamente la migliore delle stagioni possibili. Miro Bilan e Amedeo Della Valle sono i fari della Germani, che sa di non essere capitata nella parte migliore del tabellone (comunque in semifinale gli toccherebbe una tra Milano e Bologna), ma che rimane comunque favorita almeno rispetto a Derthona, seppur nell’unico precedente stagionale sia stata quest’ultima a prevalere all’overtime.

Milano-Bologna ai quarti è una finale anticipata

Il quarto tra Olimpia e Virtus (ore 20,45) somiglia tanto a una finale anticipata. E rinfocolerà una rivalità che quando arriva primavera si accende, ripensando alle recenti 4 finali scudetto (una vinta da Bologna, tre da Milano). La variabile impazzita risponde al nome di Justin Holiday, che domenica scorsa contro Tortona ha fatto vedere di poter davvero cambiare in meglio le sorti della stagione delle Vu nere, orfane ancora per molto tempo di Will Clyburn.

E poi c’è l’altra variabile, quella di nome Shengelia: Toko nell’ultimo mese ha alzato l’asticella e l’aria del dentro o fuori non potrà che motivarlo ulteriormente. Milano non sa ancora se avrà a piena disposizione Nikola Mirotic, sebbene il LeDay visto da gennaio in avanti basta e avanza per poter pensare positivo. Anche Shields è tornato su livelli di notevole efficienza, ed è risaputo che quando incrocia la Virtus un modo per alzare l’asticella lo trova sempre. E poi c’è Mannion, ex col dente avvelenato. Pronostico? Oggettivamente impossibile. Una “tripla”, per dirla alla maniera dei calciofili.

Trento con Reggio deve dimostrare di non essere una meteora

Giovedì toccherà per prime a Trento e Reggio Emilia (ore 18) provare ad atterrare in semifinale. La Dolomiti Energia è in gran spolvero: Galbiati sta raccogliendo dividendi da un po’ tutte le sue bocche da fuoco (Lamb e Ford su tutte) e ha trovato in Niang un equilibratore eccellente sotto canestro.

Reggio è una squadra un po’ discontinua, ma che quando s’accende può far male a chiunque: se Winston starà bene, per la difesa trentina potrebbe essere un problema trovargli le adeguate contromisure. E poi c’è Faried che sotto canestro sa come farsi valere. Classica partita dove potrebbero vincere le difese.

Trapani-Trieste un anno fa erano in A2: oggi sognano…

L’ultima sfida sembra essere uscita quasi da una final eight… di A2. Dove si trovavano un anno fa Trapani e Trieste, oggi splendide realtà del massimo campionato. Trapani che non ha mai nascosto di voler puntare in alto, anche se paradossalmente la Coppa arriva nel momento meno brillante della stagione dei ragazzi di Repesa, reduci da due ko. in LBA.

Alibegovic e Petrucelli (più di Galloway) le pedine chiave da opporre a una Trieste che avrà poco o nulla da perdere, con Denzel Valentine uomo in missione e Markel Brown pronto a sostenerlo nella buona e nella cattiva sorte. Entrambe sono finite dalla parte (forse) più accessibile del tabellone e anche per questo entrambe vogliono puntare a fare la storia.

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