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Basket LBA 17a giornata: Miro Bilan è l'oro di Brescia. Napoli adesso respira: la lotta salvezza s'infiamma

L'analisi della 17a di LBA. Brescia è in mani sicure, quelle di Miro Bilan: 27 punti e 16 rimbalzi contro Varese. Trapani show, Napoli e Sassari ripartono

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

Vincono tutte le capolista, tranne che Bologna. E forse basta questo per far sapere al mondo intero che la geografia del basket italiano quest’anno sta cambiando per davvero, con Olimpia e Virtus che tra una fatica europea e l’altra cominciano a pagare un conto un po’ più salato del previsto. Dopotutto la programmazione paga, almeno il più delle volte: lo dimostrano Trapani, Brescia e Trento, che si divertono a vincere e a regalare spettacolo. Tanto che l’ultimo week-end di gennaio diventa l’occasione per mandare a referto punteggi in tripla cifra e la sensazione che con quelle tre lassù ci sarà da battagliare, e nemmeno poco.

Miro Bilan a Brescia cattura palloni (e non solo)

Incensare Trapani ormai è diventata un’abitudine: patron Antonini continua a mandare messaggi “bellicosi” alla concorrenza (“Non abbiamo ancora fatto niente, vedrete…”) e la squadra di Repesa continua a viaggiare che è un piacere, con un collettivo dove non esistono prime donne ma dove tutti i soldati offrono un contribuito di assoluto valore (104-60 il finale contro Pistoia: l’Estra sarà pure in crisi, ma certi risultati non passano inosservati).

Così come un punteggione l’ha mandato a referto Brescia, che ha letteralmente spazzato via una delle peggiori versioni stagionali di Varese. Sepolta a Masnago 118-77 da una pioggia di tiri dalla media distanza (31 canestri segnati in area, più 13 triple) e più in generale da una squadra che continua a stupire. Con Peppe Poeta che ormai può ben dire di aver convinto tutti: c’era scetticismo attorno alla sua salita al ruolo di head coach, ma gli scettici si sono dovuti ricredere in fretta.

Perché la Germani è un collettivo che sa sempre come esaltarsi, sia quando ci sia da passare con qualche soluzione da fuori, sia quando si affida a Miro Bilan, il centro più dominante dell’intera LBA: 27 punti con 12/15 tutti nel pitturato o dintorni e soprattutto 16 rimbalzi catturati, roba che in qualche serata un’intera squadra non riesce a mettere assieme. Brescia ha licenza di stupire e di provare ad alzare ulteriormente l’asticella: da anni al PalaLeonessa si sono abituati ai piani alti, ma così bella forse non lo era mai stata prima.

Napoli ha rialzato la testa: lotta salvezza infuocata

Qualcosa intanto ha cominciato a muoversi anche a Napoli, dove la prima vittoria esterna della stagione ottenuta a Treviso ha rinfrancato un ambiente che sente che il peggio è ormai alle spalle. E che potrebbe confezionare un buon asset dal mercato con la firma di John Egbunu, ex Varese, che ha giocato in Cina nella prima parte di stagione e che di fatto andrebbe a sostituire Ben Bentil, appena trasferitosi in Francia all’Asvel (dove ha ritrovato la vetrina di Eurolega).

Due vittorie consecutive sono un unicum nella stagione dei partenopei: dopo Sassari, il golpe di Treviso ha permesso alla GeVi di agganciare il trenino delle squadre a quota 8 punti, di fatto azzerando il gap e aprendo a un finale di stagione fatto di 13 gare dove almeno in 4 si spartiranno i due posti salvezza disponibili, a meno che Varese non decida suo malgrado di iscriversi alla scomoda lotteria salvezza (per ora ha 4 punti di vantaggio).

Nel momento più difficile, Erick Green s’è preso sulle spalle la squadra di Valli e ha cominciato a mandare segnali nella direzione giusta, riuscendo a far tornare i conti in una serata da 25 punti (9/15 dal campo) grazie alla quale ha guidato la rimonta dei partenopei, che erano partiti maluccio. Ma se Napoli ride, Treviso adesso comincia a guardarsi intorno: il magic moment è alle spalle e Vitucci ha ammesso che c’è qualcosa che non va. Con i play-off che rischiano di restare un sogno inespresso.

Bulleri… s’avvita alla panchina della Dinamo

Menzione finale per Sassari: la Dinamo quest’anno è andata a corrente alternata, ma ogni tanto ha azzeccato la giornata giusta e ha ricordato a se stessa, prima che agli altri, il potenziale indiscusso di cui dispone. Tanto da aver messo sotto anche la Virtus Bologna, al solito fiaccata dalle fatiche europee, ma pur sempre squadra che in Italia da un mese e mezzo a questa parte non aveva conosciuto molte rivali.

Coach Massimo Bulleri, fresco di conferma fino al termine della stagione, se l’è vista brutta quando da +15 s’è ritrovato ad avere un solo punticino di vantaggio, poi ha visto svoltare le cose grazie alle magie del trio composto da Fobbs (5 triple a bersaglio), Bibbins e Bendzius. Le 6 lunghezze di vantaggio sul treno di fondo classifica lasciano trasparire ottimismo: anche qui, forse il peggio è passato.

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