Trento nuovamente capolista solitaria, Napoli tornata al centro del villaggio: a tre quinti del cammino, il campionato italiano continua a riservare belle sorprese. Con l’Aquila che vola e beffa Trapani in una sfida che profuma di play-off, mentre la GeVi ormai ha superato la crisi che ne ha segnato l’intera prima metà di stagione. Anche se poi le vere protagoniste di lasciare troppo spazio alle rivali non è che sembrano averne tanta voglia: Bologna e Milano hanno ripreso a fare la voce grossa anche in Italia, rendendo ancora più avvincente la marcia d’avvicinamento alla Coppa Italia.
- Trento regola la pratica Trapani: l'Aquila in volo solitario
- Napoli ha alzato la voce in campo e l'ha... spenta fuori (per rispetto)
- Scafati s'è desta con un Rob Gray straripante
Trento regola la pratica Trapani: l’Aquila in volo solitario
Ford e Lamb non sono ancora un marchio registrato, ma farebbero bene a darsi da fare. Intanto il “marchio” se lo gode Trento, che supera Trapani in coda a una partita bella e avvincente, con tanti cambi di leader e con la netta sensazione che ai play-off entrambe potranno dire la loro contro qualunque avversaria.
Trento la spunta perché trova due bombe nel momento decisivo proprio dalle mani di Ford e Lamb: 22 con 4/6 per il primo, 14 con 3/8 dall’arco per il secondo, trascinatori di un’Aquila che continua a stupire per la continuità e la capacità di sapere rendere sempre al massimo, anche nelle situazioni (potenzialmente) più critiche. Galbiati ormai la formula giusta sembra averla trovata: Niang sotto canestro è spesso e volentieri una sentenza (8 rimbalzi per il giovane centro/ala), Cale sa uscire sempre al momento giusto per mettere a posto percentuali e parziali.
Trapani non esce affatto ridimensionata dalla sfida al vertice, semmai deve solo imparare a convivere col suo nuovo status di grande tra le grandi, che come tale comporta spesso un trattamento con i guanti da parte degli avversari. Soprattutto però deve imparare a tenere i nervi più saldi: due tecnici e qualche fallo di troppo speso nel finale (26 liberi concessi, anche se poi Trento ne ha sfruttati appena 17) mostrano ancora delle lacune caratteriali che nei momenti clou rischiano di essere pagate a caro prezzo. Con Alibegovic che ha pagato invece un taglio errato sulla tripla di Lamb che di fatto ha deciso la contesa. Piccoli dettagli: quelli che fanno la differenza.
Napoli ha alzato la voce in campo e l’ha… spenta fuori (per rispetto)
Napoli con Brescia ha invece fatto quel salto di qualità (forse) definitivo per tirarsi fuori una volta per tutte dalle sabbie mobili della bassa classifica. Perché per la prima volta dopo 18 giornate la GeVi occupa una posizione che non sia una delle ultime due della graduatoria, quelle cioè che spediscono dritte in A2.
Quella contro la Germani è la vittoria dei “gregari”: 22 punti a testa per Pangos e Toté, che ci mettono rispettivamente 13 assist e 12 rimbalzi, offrendo la grande sorpresa di giornata in un PalaBarbuto che ha saputo anche essere rispettoso di uno spiacevole episodio accaduto prima del match. Un tifoso arrivato da Brescia (erano 30 in totale) ha accusato un arresto cardiaco mezz’ora prima della palla a due, lasciando sgomenti tutti i sostenitori della Leonessa accorsi in Campania.
A quel punto però anche la curva partenopea, venuta a conoscenza del fatto, ha deciso per rispetto di silenziare i cori e osservare la partita quasi in religioso raccoglimento. Oggi il tifoso è ricoverato al “Monaldi” e le sue condizioni sono definite serie ma stabili, dopo essere stato sottoposto a un intervento. La curva di Napoli ha dimostrato grande empatia e i tifosi bresciani (alcuni dei quali rimasti in città per restare vicino al tifoso) hanno pubblicamente ringraziato tuti i sostenitori della GeVi per il sostegno dato, oltre che per l’ospitalità. È il lato bello dello sport, che sa unire anche nei momenti più duri.
Scafati s’è desta con un Rob Gray straripante
Se cercate però un MVP del fine settimane, bussate alle porte di Scafati e chiedete di Rob Gray. Che a Sassari ha riservato un trattamento decisamente indigesto: 32 punti con 9/10 in area e 2/4 dall’arco, utilissimi per rimettere la Givova in linea di galleggiamento e lasciare a Pistoia e Cremona il fardello di ritrovarsi all’ultimo posto.
Per la Dinamo è una battuta d’arresto pesante: sono tre le gare di ritardo dall’ottavo posto, e con 12 ancora da giocare per Bulleri la missione play-off comincia a somigliare a una montagna veramente impervia da scalare. Missione alla quale ha praticamente fatto capire di voler rinunciare Varese (ko. 119-92 nel derby con Milano), mentre Trieste continua a dispensare lezioni di pallacanestro a tutti: la trasferta di Brescia di domenica prossima sembra la partita perfetta per alzare ulteriormente l’asticella.