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Basket LBA 20a giornata: il cuore di Pistoia esalta l'essenza dello sport. Belinelli è sempre più immortale

L'analisi della 20a di LBA. Pistoia è in piena crisi societaria, ma con un roster tirato su in poche ore ha sbancato Napoli. Mentre a Trapani gli ultras contestano Antonini

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

Il cuore sa andare oltre limiti apparentemente insormontabili. Il cuore di Pistoia, che con una spada di Damocle sulla testa rappresentata da un possibile (probabile?) stop anticipato della stagione, con un roster rattoppato in fretta e furia va a fare la festa alla GeVi Napoli in uno scontro salvezza che potrebbe rivelarsi determinante nella lotta retrocessione, è qualcosa che soltanto lo sport può raccontare. Un’impresa fuori dal tempo che, indipendentemente da come andranno le cose, già oggi rappresenta una pietra miliare nella storia della società toscana. Capace di prendersi la copertina anche nella domenica in cui Bologna batte (ancora) Milano, con un giovanotto di nome Marco Stefano Belinelli che continua a dispensare magie.

Pistoia più forte di tutto: gli eroi del “golpe” di Napoli

Impossibile però non partire dall’impresa di Pistoia. Che al PalaBarbuto è andata quasi per onor di firma, sostenuta e accompagnata da un pullman di tifosi restii a consegnarsi all’ennesimo fallimento. La proprietà americana di Ron Rowan ha fatto più danni di quanti se ne potessero immaginare, con l’apice rappresentato dalle discussioni legate a presunte pressioni sulle scelte tecniche di coach Okorn. Che se n’è infischiato altamente dei suggerimenti, arrivando anche a mettere fuori il figlio del proprietario (e questa sarebbe stata la vera pietra dello scandalo) nei giorni in cui si sono susseguite voci di impegni economici non rispettati.

Un comunicato della proprietà ha ribadito che l’intenzione è quella di proseguire e portare a termine la stagione, ma quel che più conta è aver visto 8 giocatori (più due ragazzi aggregati) sputare sangue sul campo di una diretta concorrente per la salvezza, vincendo una partita dove tutti avrebbero scommesso che sarebbe stata una Caporetto.

Il 74-70 finale è già storia: i nomi di Benetti, Della Rosa, Ceron, Paschall, Cooke (11 punti e 20 rimbalzi!), Forrest, Coglio e Saccaggi (più Chiti e Novori) resteranno scolpiti nella storia dell’Estra, come le lacrime versate a fine partita dopo una settimana che definire surreale è poco. La vittoria di Napoli potrebbe cambiare anche le sorti dell’attuale campionato biancorosso: chissà se Rowan avrà il coraggio di staccare la spina e affossare i sogni del popolo di Pistoia. Che chiede di unire le forze per provare a raggiungere la salvezza, o quantomeno evitare di far sparire il club dal basket professionistico. La palla passa nuovamente alla dirigenza: saprà essere all’altezza della “sua” squadra?

Belinelli non muore mai, Morgan si sveglia e Milano inciampa

L’impresa di Pistoia ha messo in un angolo anche la vittoria della Virtus nella sfida tra grandi contro l’Olimpia. Che ha ceduto dopo una gara tiratissima, decisa principalmente da due attori principali: uno è Marco Belinelli, che alle soglie dei 39 anni continua a insegnare pallacanestro (19 punti con 5 triple a bersaglio sulle 10 tentate e 7 rimbalzi), l’altro è Matt Morgan, che porta energia dalla panchina e chiude a sua volta con 16 punti (di cui 11 segnati nel quarto periodo) e 4/8 dall’arco.

Bologna la vince con intelligenza e determinazione, quella che è un po’ mancata nel finale a Milano, che ha pagato l’assenza di Shields e alla quale non è bastata la prova di impatto di Nikola Mirotic, autore di 22 punti. La Virtus, insomma, almeno in Italia i conti li sta facendo tornare: ha agganciato in vetta Trento, sconfitta nell’anticipo da Tortona, e con Brescia ha formato un terzetto di battistrada che nell’ultimo terzo di campionato dovrà cercare di blindare le prime tre posizioni, poiché Milano, Trapani e Reggio (quarta vittoria di fila per gli emiliani) sono staccati di due partite piene.

La faida trapanese: gli ultras contro Antonini (difeso dai… tifosi)

A proposito di Trapani: da quando c’è Valerio Antonini, ogni settimana dalla Sicilia arriva materiale sul quale disquisire. Adesso c’è da registrare uno scontro con gli ultras granata, che hanno voluto dare pieno sostegno a coach Repesa prima della gara con Varese (vinta all’overtime grazie ai 28 punti di Robinson dopo aver recuperato da un -16 che pareva già aver condannato gli Shark alla sconfitta) con uno striscione che in qualche modo voleva essere anche una risposta alla dirigenza, che negli ultimi tempi era stata “accusata” di voler cambiare il terzo allenatore in stagione.

Il resto del PalaShark ha fischiato gli ultras, di fatto dimostrando di voler sostenere Antonini, che a fine gara ha minacciato persino di volersi disimpegnare al termine della stagione, prendendosela con un ristretto numero di tifosi che a suo dire lo contesterebbero per avere prezzi agevolati sui biglietti e introiti da altre situazioni. Insomma, una “crisi” di cui non si sentiva il bisogno, ma sul campo Trapani è tornata a vincere e Repesa (per ora) resta saldo al timone. Ma quella che sembrava una favola, lentamente si sta rivelando una “faida” che potrebbe generare conseguenze imprevedibili.

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