Divisivo, un po’ spaccone, ma per ora anche vincente. Perché tutto si può dire, meno che Valerio Antonini non abbia estratto sempre e solo le carte giuste dal mazzo. Tanto che nel giro di una manciata di mesi appena ha rimesso Trapani nella cartina del basket nazionale: promozione in LBA al primo colpo, arrivata grazie a una cavalcata play-off fatta di pura sostanza, col 3-1 rifilato nella serie di finale contro la Fortitudo Bologna che ha suggellato una stagione vissuta sempre in prima linea. Dove a far parlare non è stato sempre e solo il campo, ma dove alla fine (e questa è la cosa che più importa) i conti il patron li ha fatti tornare.
- Il broker di grano e cereali che vuol riscrivere la storia
- La stagione degli Sharks, comunque col lieto fine
- Il mercato che verrà: quanti big nel mirino
- Le accuse alla Fortitudo: "C'hanno trattato come animali"
Il broker di grano e cereali che vuol riscrivere la storia
Che Antonini potesse abbattersi sulla scena del campionato di A2 come un uragano era opinione piuttosto diffusa. Perché sin dal giorno in cui ha deciso di risollevare le sorti degli Sharks (e al contempo della formazione di calcio, che ha dominato il proprio girone nel campionato di Serie D ritrovando i professionisti al primo colpo) ha subito preferito utilizzare un profilo piuttosto alto, senza scendere troppo a compromessi.
A portarlo in Sicilia, un anno fa, è stata la compagna, originaria proprio di questa terra: amore a prima vista (in tutti i sensi) e la volontà chiara di rendere Trapani il nuovo polo dello sport siciliano. Si spiega così la scelta di puntare forte sulle discipline più note al grande pubblico (appunto calcio basket), così come quella di acquisire Telesud, che di fatto è diventata la voce narrante delle sue imprese.
Professione broker di grano e materie prime, ha stretto affari in molti paesi sudamericani e dal 2020, con il varo di Quanton Commodieties Ldt, specializzata nel commercio internazionale di cereali, ha definitivamente spiccato il volo. Segni particolari? Un’amicizia di lunga data con Diego Armando Maradona. Comunque, qualcosa non comune a tutti.
La stagione degli Sharks, comunque col lieto fine
Dopo aver fatto sapere al mondo del calcio che entro il 2027 Trapani è pronta a dare l’assalto alla massima serie (con uno stadio nuovo di zecca: per ora ha messo mano al portafoglio per ammodernare il “Provinciale” di Erice, ma per la A ha detto che servirà qualcosa di più remunerativo…), adesso è pronto a rilanciare la sfida anche nel mondo della pallacanestro.
Dove il primo obiettivo l’ha centrato vincendo i play-off e mitigando la delusione per la mancata vittoria della Coppa Italia, complice la sconfitta (netta) con la Fortitudo nella semifinale della final four di Roma che di fatto ha portato all’esonero di coach Daniele Parente, nonostante le 24 vittorie in 26 gare di campionato. Andrea Diana s’è così seduto sulla panchina più “bollente” del basket italiano, riuscendo però a trovare il modo per portare i granata alla conquista del massimo campionato nazionale: 3-1 su Piacenza ai quarti, 3-0 su Verona in semifinale, 3-1 sulla Fortitudo in finale.
Il mercato che verrà: quanti big nel mirino
Al di là dei risultati ottenuti, resta la sensazione di trovarsi di fronte a un caso davvero unico nel panorama cestistico italiano. Perché Antonini non è il classico patron che se ne sta buono da una parte a osservare quello che succede, chiamato a intervenire solo se strettamente necessario: lui la sua la dice sempre, meglio se serve ad alzare la polvere.
Ha avuto da ridire su tutto e su tutti, litigato con giornalisti e avversari (non ultimi, quelli di casa Fortitudo), alimentato polemiche anche dove forse non se ne sentiva il bisogno. Soprattutto però ha portato a roster gente che con l’A2 c’entrava zero: Amir Alibegovic, Stefano Gentile e JD Notae in LBA avrebbe fatto comodo a tanti, ma alla fine hanno scelto di unirsi agli Sharks per cominciare a scrivere la storia.
E chissà che nel futuro non ci sia posto anche per qualche altro nome illustre: Nicolò Melli, Nico Mannion e Stefano Tonut sono solo alcuni dei nomi accostati alla causa trapanese, e c’è chi giura che pure Milos Teodosic sia stato contattato lo scorso inverno per accettare un viaggio che avrebbe avuto dell’incredibile. E che magari in futuro vedrà la luce.
Le accuse alla Fortitudo: “C’hanno trattato come animali”
Antonini è un imprenditore coraggioso e spregiudicato, e a Trapani ha trasmesso tutta la carica di cui dispone. E punta ora a un doppio obiettivo: conquistare in fretta la B nel calcio (il mercato, a sentire il patron, è già stato impostato e mancano solo gli annunci di rito, rimandati a fine mese per ragioni burocratiche e organizzative) e competere da subito con le big della LBA, magari provando a inserirsi nella parte sinistra della classifica. Con un chiodo fisso in testa: diventare il primo club siciliano a cucirsi lo scudetto al petto. “Non l’ha fatto nessuno, sento che dobbiamo farlo noi”, ha ribadito dopo il trionfo di gara 4 che ha chiuso la serie promozione.
Che lo si ami o lo si odi, Antonini è destinato comunque a sparigliare le carte. E forse anche a rendere antipatica una squadra che pure, in un modo o nell’altro, è destinata a riscrivere (in parte) la storia. Prova ne sono le parole al veleno rivolte all’ambiente Fortitudo al termine della partita: “Sono venuto a vincere in casa di questi scorretti, che ci hanno insultato prima, durante e dopo la partita. Non ci hanno neppure permesso di festeggiare in mezzo al campo. C’hanno trattato come animali, facendoci trovare da mangiare come se fossimo al fast food”. Allacciate le cinture: di Valerio Antonini ne sentirete parlare tante volte.