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Basket, finale Scudetto: Bologna si sveglia dopo un quarto d'ora e ribalta Milano con un super Shengelia

Un'altra partita dai due volti in gara 2: stavolta è Milano che parte a razzo, ma la Virtus (orrenda per 15') si rianima e nel finale finalizza grazie a un prezioso Polonara: è 1-1

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

La reazione è servita: Bologna non ha voglia di abbandonare la serie che assegna lo scudetto e lo fa intendere chiaramente in una serata che per 15’ sembrava condannarla a una resa senza appello, ma che nei 25’ successivi ha completamente ribaltato gerarchie e convinzioni. Milano stavolta non ripete la prova monstre al tiro del secondo tempo di giovedì scorso e sbanda nel finale: Shields si ferma a 5 punti e la Virtus banchetta, con uno Shengelia monumentale (21 punti) e un Polonara che spacca in due la partita nei 17’ nei quali resta sul parquet. Serie sull’1-1 e al Forum martedì sarà di nuovo battaglia.

Virtus, partenza lentissima. Ma Milano non scappa

Gara 2 è un crocevia determinante per Bologna, che pure a differenza del primo atto della serie comincia decisamente con le pile scariche. Come se quel supplementare sia rimasto nella testa di Shengelia e compagni: il georgiano è l’unico che prova a far saltare la difesa ospite, ma non è che l’attacco di Milano faccia sfracelli per guadagnarsi l’abbrivio che il campo lascerebbe intendere.

La Virtus fatica tremendamente in attacco ma viene tenuta in vita dagli errori altrui e dalle palle perse in quantità industriale (8 per l’EA7 all’intervallo lungo). Belinelli non è al meglio (spalla claudicante: davvero se l’è infortunata battendo contro una porta per la rabbia dovuta al brutto overtime di gara 1?) ma quando s’accende dà ossigeno all’attacco virtussino. Solo che negli ultimi 3’ la Segafredo non vede più la retina: Milano s’accontenta e alla fine strappa un +5 a punteggio basso (17-12) che non è né carne, né pesce.

Bologna, che enigma: da -13 a +1 in un attimo

Shields, come in gara 1, nel primo tempo è un fantasma è giù di lì: 3 punti (come giovedì) e tante scelte sbagliate. Però c’è Hall, oltre a un discreto Tonut (top scorer nel primo tempo dei suoi con 7 punti), a tirare la carretta: la tripla del +8 a inizio secondo quarto obbliga Banchi a fermare la partita. Solo che Bologna non ne vuol sapere di segnare: 7 minuti abbondanti di rottura offensiva e l’Olimpia scappa in doppia cifra Il pubblico è spaesato, in campo ci si domanda cosa stia accadendo a una squadra inguardabile e senza idee. Mickey trova un libero per muovere il tabellino dei suoi, ma sul +13 sembra davvero che tutto dica Milano.

Dopo appena un quarto d’ora di partita tutto sembra già scritto, ma questa è una serie che si presta ai colpi di mano e ai ribaltoni. Così la Virtus di colpo si ricorda che sa anche giocare a basket e la Segafredo Arena non crede ai suoi occhi: parziale di 12-0 con bomba di Belinelli in apertura, 5 punti di Shengelia e 4 di Mickey. I primi tre punti di serata di Shields interrompono il flou bianconero, ma 5 punti di Polonara consegnano il vantaggio all’intervallo alla Virtus (32-31).

Si scrive terzo quarto, si legge Shengelia

La notizia cattiva per Messina è che stavolta Shields è latitante nel mettere il mantello da supereroe. E nel terzo quarto il vero fattore del periodo torna ad essere Shengelia. Che prende per mano Bologna e accetta di rispondere colpo su colpo contro l’attacco milanese. Adesso si che la partita è divertente: si segna da una parte e dall’altra, nessuno riesce a strappare. Nessuno tranne Shengelia che dice 21 alla penultima sirena, rivelandosi graffiante anche dall’arco.

Ma oltre a Hall c’è Napier che fa male quando ha spazio dalla linea dei 6,75. Mirotic è molto più presente rispetto al solito, ma la Virtus con Cordinier (schiacciata che infiamma) prova a scaldare il proprio pubblico. È una partita che regala emozioni: Bologna c’è dentro che tutti e due i piedi e il +4 al 30’ (55-51) testimonia che non ha la minima intenzione di alzare bandiera bianca prima del tempo.

Polonara è l’uomo della provvidenza

Milano però la sa lunga: nei primi 70 secondi del quarto periodo infila un 6-0 di pura prepotenza cestistica, con due palle recuperate (Tonut e Shields) che si tramutano in altrettanti contropiedi dopo il primo canestro di Napier. Stavolta però l’ondata EA7 si spegne in fretta: contro parziale di 11-0 e 5 minuti di rottura prolungata dell’attacco Olimpia e partita per la prima volta nella serata saldamente in mano della Virtus. Che trova grande giovamento dall’energia che porta Achille Polonara, decisivo con due rimbalzi offensivi che tramuta in altrettanti canestri per il +9 con meno di 5’ da giocare.

E stavolta, rispetto a 48 ore prima, l’attacco di Milano non è così preciso come il copione imporrebbe: prima della tripla di Mirotic che con 2 minuti e mezzo riporta i suoi a due possessi pieni di distanza c’è poco o nulla da segnalare. Ma è un fuoco di paglia: torna Shengelia in campo, torna a dominare la difesa virtussina e Lundberg e Pajola chiudono i conti. Finisce 72-64: c’è ancora una serie, e al Forum martedì sarà bagarre.

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