Il basket italiano è un gioco semplice: giochi 30 partite di regular season, due serie di play-off tra quarti e semifinale, ma alla fine all’atto conclusivo, quello dove ci si gioca lo scudetto, avanzano sempre Olimpia Milano e Virtus Bologna. Che da tre anni si giocano le partite che assegnano il tricolore, e che per la quarta annata consecutiva non faranno eccezione: da giovedì 6 giugno alla Segafredo Arena si parte per l’ennesima sfida capitale tra le due maggiori piazze del basket nazionale, decise a vendere cara la pelle nel tentativo di dare un senso compiuto a una stagione che per tanti motivi non ha offerto tutte le risposte desiderate.
- Olimpia, Mirotic è tornato grande. Ma è il gruppo che convince
- Virtus, Shengelia e Beli al top. Ma anche qualche ombra
- Numeri e curiosità : Messina e Banchi, sfida nella sfida
Olimpia, Mirotic è tornato grande. Ma è il gruppo che convince
Milano ha incassato il gettone per prima, superando per 3-0 la Germani Brescia (in gara 3, quella decisiva, davanti a uno spettatore d’eccezione come Roberto Baggio, osannato dal PalaLeonessa) e garantendosi una finale che in qualche modo dovrà servire per salvare una stagione altrimenti davvero tanto (troppo) deludente.
Messina, smaltite le scorie della passata campagna di Eurolega, nei play-off ha ritrovato la sua creatura: ha ritrovato soprattutto Nikola Mirotic, gravato di troppi problemi fisici nel corso della stagione, che pure da qualche settimana a questa parte ha decisamente cambiato il corso degli eventi. L’Olimpia pare essere arrivata all’appuntamento con le LBA Finals tirata a lucido come mai lo era stata prima nel corso dell’annata: la sconfitta al debutto nella post season contro Trento ha destato dal torpore una squadra che ha capito che, avanti di quel passo, si sarebbe andata a schiantare contro un muro.
Da quel momento in poi tutto è cambiato: 6 vittorie di fila, un lavoro corale in grado di esaltare a turno più di un giocatore (ad esempio contro Brescia Hall e Ricci, e precedentemente Shields, Tonut e Hines a seconda del momento) e la sensazione di aver ripreso le redini della baracca nel momento decisivo. Può bastare a Milano il 31esimo scudetto (il terzo di fila) per salvare il giudizio sulla stagione? Il dibattito è aperto, ma benché il fattore campo sorrida a Bologna, la sensazione è che i ragazzi di Messina arrivino meglio alla serie che consegnerà lo scudetto.
Virtus, Shengelia e Beli al top. Ma anche qualche ombra
Serie, vale la pena ricordarlo, che quest’anno si giocherà al meglio delle 5 partite. Un anno fa erano ancora 7, e il fattore campo non venne mai intaccato: 4 vittorie Olimpia al Forum, tre vittorie Virtus a Bologna. Per Luca Banchi però queste saranno le prime Finals sulla panchina delle Vu nere, che ha rigenerato soprattutto in avvio di stagione, mettendo in bacheca la Supercoppa e poi facendo sognare i propri tifosi nel corso di una campagna europea che ha avuto la sola pecca di vedere la Virtus cedere il passo alla fatica nel momento decisivo.
Le serie contro Derthona e Venezia sono state diverse tra loro, ma non prive di grattacapi: contro la Bertram c’è stato bisogno di aggrapparsi a gara 5 per chiudere i conti, complici le due sconfitte nelle gare esterne che qualche certezza l’hanno minata. Contro Venezia il timore di rivivere le incertezze della serie precedente c’è stato, ma in gara 4 c’ha pensato un sontuoso Toke Shengelia da 29 punti (e pesano tanto anche i 22 di Marco Belinelli) a ricacciare indietro l’incubo di un’altra gara 5.
Banchi però è consapevole che non tutti gli ingranaggi stanno girando nella giusta maniera: tolto Abass, in grande crescita e rientrato anche nell’orbita della nazionale (complici le tante defezioni in vista del preolimpico), i vari Hackett, Dobric e Dunston qualche passaggio a vuoto continuativo l’hanno mostrato. Certo il fattore campo può rivelarsi determinate: la Virtus in casa non ha mai perso, ma nemmeno l’Olimpia in trasferta è andata mai al tappeto.
Numeri e curiosità : Messina e Banchi, sfida nella sfida
Quella che scatterà giovedì 6 giugno (ore 20,30, diretta su Eurosport e Dmax in chiaro) sarà la sesta finale tra Milano e Bologna, con la Virtus avanti 3-2 nelle precedenti. Per l’Olimpia complessivamente è la 22esima finale (11 le vittorie: gli altri 19 scudetti sono arrivati quando ancora non c’erano i play-off a determinare la vincitrice del campionato), per la Virtus la 16esima, con 9 vittorie a referto (cui si aggiungono 7 scudetti precedentemente conquistati).
In stagione il bilancio dice 3-2 Bologna: vittoria in Supercoppa a fine settembre e poi nelle due gare casalinghe tra campionato ed Eurolega (e Milano ha fatto sue quelle al Forum). Ma il passato conterà poco o nulla nelle LBA Finals, dove al solito si ripartirà da zero. Con Messina che punta a conquistare il settimo scudetto della sua immensa carriera, mentre Banchi (vittorioso proprio con Milano nel 2014) che potrebbe congedarsi da Basket City (il Baskonia lo sta corteggiando prepotentemente) con uno scudetto che avrebbe il sapore della grande impresa.