In finale ma con i nervi a fior di pelle: è l’american way probabilmente. Gli Stati Uniti hanno dovuto soffrire, sperare, combattere e tirare fuori il massimo per avere la meglio contro la Serbia di Jokic e ora si sono guadagnati la possibilità di giocarsi la medaglia d’oro contro i padroni di casa della Francia. Ma quante polemiche ci sono negli States per una squadra di fenomeni che però non domina.
La sfida finale con la Francia
La Germania, campione del mondo in carica, è caduta in semifinale contro una Francia che ha dato la sensazione di aver risolto i suoi problemi a torneo in corso. Il volto è quello di Victor Wembanyama, l’ultimo candidato al ruolo di “unicorno” del basket mondiale ma la sostanza è quella di una squadra che lotta, difende forte e che spinta da un pubblico clamoroso sta superando tutti gli ostacoli. L’unica “pecca” è l’esclusione di Rudy Gobert: la seconda torre francese è finita ai margini dopo le prime partite, motivi ufficiali legati “agli infortuni”, ma molto più probabilmente dovuta all’incompatibilità di giocare insieme a Wemby.
Kevin Durant contro tutti
Non è la prima volta che Kevin Durant si lascia andare a duri sfoghi sui suoi canali social e anche dopo la vittoria contro la Serbia, ha deciso di dare libero spazio alla sua dialettica social in particolare, il giocatore dei Phoenix Suns stavolta ha messo nel mirino i tifosi dei Denver Nuggets che avrebbero tifato per Jokic invece che per il team USA: “A tutti i tifosi dei Nuggets, voglio solo die che nessuno se ne f…e di chi voi pensate sia il miglior giocatore della NBA. Tutti i giocatori hanno un grandissimo rispetto per Jokic, ma noi non lo veneriamo come fate voi ma siamo sempre colpiti dalla sua bravura. Ma prendere in giro voi sfigati che avete fatto il tifo contro di noi è una delle cose più belle”. E non è l’unico sfogo del campione NBA che dopo la semifinale con la Serbia si sfoga all’impazzata dalla sua pagina social.
I fischi a Embiid e la “fuga” di Tatum
Un tema della finale tra Stati Uniti e Francia sarà senza dubbio il trattamento riservato a Joel Embiid. Il centro dei Philadelphia 76ers, la scorsa estate, ha scelto la maglia a stelle e strisce rinunciando alle avance della Francia e di fronte all’impossibilità di giocare i Giochi per il suo Camerun. Il pubblico transalpino non ha apprezzato particolarmente la delusione (un po’ come gli italiani con Banchero) e lo ha fischiato per tutto il torneo, con lui che non si è tirato indietro e ha risposto spesso per le rime.
L’altro caso è quello legato alla situazione di Jason Tatum. La stella dei Boston Celtics, campioni NBA, è stato il sacrificato di Steve Kerr per tutto il torneo e contro la Serbia ha collezionato il suo DNP ai Giochi. Una situazione che l’ala ex Duke non ha preso particolarmente bene facendo scoppiare un caso all’interno dello spogliatoio e che potrebbero vederlo ai margini anche in finale.