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La rivoluzione di Belinda Bencic semifinale a Wimbledon 2025 contro pregiudizi e stereotipi di genere

La ttennista svizzera macina posizioni e punti utili superando Mirra Andreeva ma soprattutto dimostra di poter giocare ad alti livelli dopo la maternità

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Elisabetta D'Onofrio

Elisabetta D'Onofrio

Giornalista e content creator

Giornalista professionista dal 2007, scrive per curiosità personale e necessità: soprattutto di calcio, di sport e dei suoi protagonisti, concedendosi innocenti evasioni nell'ambito della creazione di format. Un tempo ala destra, oggi si sente a suo agio nel ruolo di libero. Cura una classifica riservata dei migliori 5 calciatori di sempre.

Quel cuore, a fine partita, lo avrebbe dovuto rivolgere verso di sé per la prova di volontà e convinzione che Belinda Bencic, è stata in grado di concretizzare contro previsioni, pronostici e anche gli stereotipi che ancora sopravvivono nel tennis come altrove.

La tennista svizzera ha superato la promessa russa Mirra Andreeva, nonché Top 10, e si è qualificata alla semifinale di Wimbledon a un anno circa dalla nascita di sua figlia.

Belinda Bencic in semifinale a Wimbledon 2025

Attuale numero 35 del ranking mondiale, posizione che è destinata a migliorare complice questo risultato, si è imposta sull’avversaria – favorita sulla carta – grazie a esperienza, sapienza e anche una certa determinazione che ha sopraffatto la teenager teenager russa Mirra Andreeva, numero 7 del mondo, in due set con il punteggio di 7-6 (3), 7-6 (2).

Così è approdata alla seconda semifinale della sua carriera tennistica dopo quella degli US Open 2019 che le consentì di siglare il suo best ranking e guardare verso obiettivi ambiziosi. Oggi si compiace di un risultato davvero impensabile alla vigilia e impartisce una lezione, di tennis e di vita, a chiunque avesse guardato con diffidenza il suo rientro.

Bencic, la figlia Bella e il rientro

Bencic è rimasta ferma dal settembre del 2023 all’ottobre del 2024 e, nel frattempo, ha dato alla luce (aprile 2024) la piccola Bella, rientrando nel circuito con una scioltezza non paragonabile ad altre colleghe vedi l’ex numero 1 Naomi Osaka, ad esempio.

La svizzera dopo qualche torneo di avvio, ha cominciato a macinare punti con gli ottavi all’Australian Open, il nono titolo della carriera ad Abu Dhabi a 10 mesi dalla nascita della sua bimba, i quarti a Indian Wells e gli ottavi a Madrid. Dopo qualche settimana di infortuni e assestamento, Belinda si è ritrovata proprio a Wimbledon superando avversarie come Parks, Jacquemot, Cocciaretto, Alexandrova e Andreeva.

Precedenti importanti per una rivoluzione piccola all’apparenza

Come lei sono state poche le tenniste riuscite ad agganciare una semi a seguito di uno stop seguito alla gravidanza, al parto e all’allattamento: Tatjana Maria, Serena Williams dopo la nascita della primogenita (che portava in grembo quando vinse gli AO).

“Il tennis è importante, ma adesso non è più tutto il mio mondo”, ha dichiarato Belinda tempo addietro. Forse non si dovrebbe soffermarsi oltre, ma la sua è ancora oggi e ancora nel tennis protagonista di una rivoluzione piccola solo all’apparenza.

Un cambio edificato su scelte nette, decisioni forti e sostenute da dimostrazioni altrettanto incontrovertibili perché anche il gender gap sia archiviato, definitivamente.

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