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Berrettini: "Federer mi ha dato molto. Addio? Me ne ha parlato..."

Il campione azzurro sarà tra i protagonisti della Laver Cup: "Faccio ancora fatica a realizzare quanto sta succedendo".

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Berrettini: "Federer mi ha dato molto. Addio? Me ne ha parlato..." Fonte: Getty Images

Berrettini è stato invitato da Federer alla sua festa d’addio. L’azzurro, a La Repubblica, ha ammesso di essere ancora incredulo: “Faccio ancora fatica a realizzare quanto sta succedendo, a trovare l’equilibro tra ‘oddio, sono uno di loro’ e ‘sono in mezzo a loro’. Questa è la cosa più difficile, ma anche la più bella: vuol dire che mi emoziono ancora e che merito di essere qui, dopo quanto ho dimostrato”.

Berrettini ha svelato i suoi dialoghi con Federer: “Con Roger abbiamo parlato un po’, mi ha raccontato i suoi ultimi mesi. All’inizio per lui non è stato facilissimo accettare l’idea di non riuscire a giocare. Allo stesso tempo, tuttavia, si è guardato indietro e ha capito quanto bene ha fatto nella sua carriera. Non solo per i trionfi, ma anche come si è divertito. Già, Roger smette senza rimpianti. E il fatto di essere qui con lui, per me è pazzesco. Non solo per la presenza di Federer. Ci sono anche Murray, Djokovic, Borg, del quale i miei genitori da piccolo mi mostravano sempre il suo favoloso rovescio…. Ieri sera eravamo tutti insieme a cena e mi son detto… ‘Ma che roba è questa?'”.

Sugli insegnamenti di Federer, Berrettini non ha dubbi: “Roger mi ha insegnato tantissimo, in campo e fuori, e forse lui neanche lo sa. L’anno scorso è stata un’esperienza bellissima, per esempio. Dopo l’incontro con Felix Auger Aliassime, durante la partita mi mostrava il pugno per incoraggiarmi nel team Europe e abbiamo parlato per un quarto d’ora negli spogliatoi. Per me oggi è ancora difficile descrivere per bene tutti questi momenti. Forse tra qualche mese riuscirò a realizzare meglio. Riguarderà foto e video con calma dopo…”.

Nello specifico, Berrettini ha rivelato cosa ammira di Federer: “Il suo modo di stare in campo, ma non solo. Quando ero piccolo, per esempio, mi fecero vedere un video di Roger che spaccava la racchetta e io mi stupii. Anche lui era un po’ ‘fumino’ da giovane e mi son detto: ‘Forse c’è qualche speranza anche per me, che non sto zitto un attimo…’. Da lì ho capito che si può migliorare sempre, anche l’indole. Poi l’anno scorso Roger mi ha dato varie dritte, per esempio quando vado in corsa sul rovescio. Mi ha consigliato di colpire e non fare lo slice, ‘anche se lo fai molto bene’. Ma mi ha passato anche suggerimenti su come rispondere al servizio di giocatori come Auger Aliassime…. Insomma dettagli tecnici che gli fa piacere condividere. E io ero lì ad ascoltarlo con gli occhi sgranati…”.

Uno dei big three è pronto a dire addio, quando Djokovic e Nadal non ci saranno più Berrettini e gli altri avranno più chence di vittoria: “Ovvio che le partite più importanti della mia carriera le ho perse contro di loro – continua il campione azzurro -. Se non ci fossero stati, staremmo parlando di un’altra storia per il sottoscritto… allo stesso tempo, però, aver giocato contro questi giganti è qualcosa che mi porterò per sempre dentro di me. Sono contento che sia stato così. Allo stesso tempo, anche gli altri ragazzi della mia generazione sono fortissimi: sono tanti e il livello è molto alto. Ovvio che, con la vecchia guardia arrivata a fine carriera, ora sento di avere una possibilità in più e sto cercando di arrivarci. Ma la cosa più importante per me è cercare di godersi il viaggio. I successi raggiunti sinora per me erano totalmente inaspettati. Quello che verrà in futuro sarà tutto di guadagnato”.

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