In una lunga intervista Paolo Bertolucci a OASport Paolo Bertolucci fa il punto della situazione tennistica, concentrandosi in particolare sui Tre Moschettieri Berrettini, Musetti e Sinner: “Il 2022 di Berrettini e Sinner è stato caratterizzato dagli infortuni, ma c’è una differenza sostanziale; Sinner ha cambiato allenatore e come tennista non si è completato, mentre Berrettini è ormai fatto e finito, ha un tennis quasi brutale per la violenza dei colpi e fisiologicamente si fa male. Dal mio punto di vista, Berrettini deve fare una scrematura tra gli impegni e centellinare gli sforzi. Sinner fa parte della generazione di Alcaraze e Rune, ma sembra che ormai sia nel dimenticatoio, se confrontato con i loro grandi successi. Spero abbia sfruttato questa pausa per prevenire altri contrattempi fisici, il suo valore non si discute. Negli Slam ha fatto comunque più strada rispetto al passato, deve selezionare i tornei e dedicare spazio all’allenamento”.
La speranza dei tifosi è che nel 2023 uno Slam parli ‘Azzurro’: “E’ possibile, ma ci sono altri tennisti favoriti. Nell’immediato Berrettini, se penso per esempio a Wimbledon, ce la può fare: se sta bene, in pochi sono sull’erba alla sua altezza; quello da battere nei Major sarà ancora Djokovic, nel 2022 ha giocato poco e chiuso come 5^ del Ranking, ma ha vinto Wimbledon e le Finals. Ha continuità di rendimento e quando è concentrato, sbaglia pochissimo”.
Su Musetti a suo parere ci vuole calma: “E’ migliorato molto, specie al servizio. Ha una varietà di colpi straordinaria, ma occorre maggiore concretezza. Ci sono alcuni aspetti da affinare, ha 20 anni: Alcaraz e Rune hanno ‘sfalsato’ tutti i giudizi, a Musetti va dato modo di allenarsi e di crescere”.
Il futuro del tennis di casa nostra è roseo: “Potremo vincere più di una Davis. Quanto abbiamo fatto a Malaga, non è stato poco, visto come ci siamo presentati. La squadra è giovane e ha grandissime prospettive, soprattutto a livello di singolaristi”.