Tre tornei, tre finali e due vittorie. Andrea Vavassori e Simone Bolelli conquistano il secondo titolo del 2025 dopo il successo ad Adelaide e provano a dimenticare la delusione degli Australian Open. In finale i due azzurri partono bene, poi pagano un passaggio a vuoto nel secondo set contro Zielinski e Gille ma riescono a reagire e conquistano l’ATP 500 di Rotterdam.
Primo set senza difficoltà
Bolelli e Vavassori cominciano subito bene il match, nel primo set gli azzurri devono riuscire a difendere una sola palla break sul primo game al servizio. Ma passato il momento di pericolo prendono in mano le redini del match, strappano due volte il servizio agli avversari e chiudono senza grandi patemi con un nettissimo 6-2.
Nel secondo set però le cose si complicano, gli azzurri non rischiano mai moltissimo nei turni al servizio. Ma dall’altra parte della rete sale il livello di gioco soprattutto del belga Gille. La coppia con il polacco Zielinski è ancora tutta da dosare e costruire, ma i due dimostrano di sapere cambiare strategia anche a partita in corso. E la situazione diventa ancora più difficile nel decimo game quando arriva la prima palla break del set con Vavassori e Bolelli che cedono servizio e set.
Il match si decide così al match-tiebreak con gli azzurri e Vavassori in particolare che riescono subito a costruirsi un vantaggio importante. Gli azzurri salgono 8-5 con Bolelli che però lascia per strada un punto al servizio ma Wave prima e poi un gran diritto di Bolelli vale la vittoria del match e del torneo con il punteggio 10-6.
Le polemiche prima del match
Bolelli e Vavassori hanno conquistato l’accesso alla finale a Rotterdam dopo la vittoria in semifinale contro la coppia inglese composta da Glasspool e Julian Cash. Un match risolto in due set (ma due tiebreak) che però si è concluso dopo la mezzanotte. Gli azzurri hanno avuto a disposizione pochissimo tempo per mangiare e riposare prima della finale in programma a poco più di 12 ore di distanza. E dopo la gara Andrea Vavassori non ha nascosto un po’ di fastidio: “Purtroppo sono orari senza senso: ci sono stati tre ore di buco tra le due semifinale di singolare, lo spazio per mettere dentro un doppio c’era. Finire così tardi un dopo per poi rigiocare presto il giorno dopo non ha molto senso”. Solo 12 ore di riposo per loro, mentre i loro avversari che scendevano in campo a distanza di 24 ore dalla semifinale.
Le commoventi parole di Bolelli
A fine partita le parole anche commoventi di Bolelli: “E’ stata una partita molto lottata, forse siete starti anche sfortunati – dice rivolto ai due avversari – In bocca al lupo, congratulazioni a voi e al vostro team. Devo ringraziare il mio partner Wave, abbiamo tanto sostegno italiano. Sono contento di condividere questo trofeo con te, hai aggiunto anni alla mia carriera. Spero che conquisteremo anche altri trofei”.
Vavassori invece mette da parte le polemiche della vigilia e si gode il momento: “Abbiamo cominciato l’anno in maniera incredibile con tre finali e due trofei, è un piacere condividere il campo e il viaggio con Simone. Voglio ringraziare tutti a casa e qui sul campo per il supporto che abbiamo ricevuto, è uno dei tornei più belli che abbia mai giocato. E’ stata una bellissima settimana e ci rivedremo l’anno prossimo”.