Se Adriano Panatta l’ha definito “il presidente del club degli scienziati”, oppure “l’Albert Einstein” dei tennisti un motivo ci sarà. Ben Shelton è un giocatore esplosivo, dotato di mezzi straordinari e di un indubbio talento. A volte, però, si intestardisce in polemiche astruse o si rende protagonista di atteggiamenti sopra le righe. È accaduto anche nel corso del match contro Lorenzo Sonego, valevole per gli ottavi di finale di Wimbledon. Una rivincita tra i due, che si erano già affrontati ai quarti di finale degli Australian Open, caratterizzata da diversi momenti carichi di tensione. E non certo per colpa del “mite” Sonny.
- Wimbledon, nervi tesi tra Sonego e Shelton
- Toilet break per Sonny, la lamentela di Ben
- I "servizi lenti" dell'azzurro e la stizza dell'americano
Wimbledon, nervi tesi tra Sonego e Shelton
Spettacolo avvincente ma tensione alle stelle durante il match tra l’americano e il torinese. Una sfida iniziata col successo del tennista italiano nel primo set, un 6-3 che – probabilmente – ha fatto innervosire e non poco il giovane atleta a stelle e strisce. Neppure la presenza di papà Bryan e della fidanzata, la bella Trinity Rodman, figlia dell’ex stella NBA Dennis nonché calciatrice professionista con la maglia dei Washington Spirit, sono servite ad addolcire gli spigoli di Ben. Che a un certo punto ha iniziato letteralmente a lagnarsi, a frignare contro qelli che – a suo dire – sono stati dei tentativi dell’azzurro di perdere tempo.
Toilet break per Sonny, la lamentela di Ben
Già a Melbourne c’era stata qualche ruggine tra i due. E con Shelton, curiosamente, aveva avuto qualche discussione pure un altro tennista torinese, Andrea Vavassori, dopo una vigorosa “pallata” subita dall’americano. Ben, stavolta, se l’è presa con Sonego che, dopo la chiusura del secondo set (vinto 6-1 dall’americano) ha chiesto legittimamente di usufruire di un toilet break. Per Shelton, non la risposta a un bisogno fisiologico, ma una strategia per provare a “rallentare” il ritmo del match. Il piagnisteo dello statunitense ha coinvolto la giudice di sedia, Alison Hughes: “Tienilo d’occhio, per favore”.
I “servizi lenti” dell’azzurro e la stizza dell’americano
Shelton, per giunta, prima e dopo questo antipatico siparietto si è lamentato più volte per i turni al servizio di Sonego giudicati troppo lenti. In più circostanze Ben ha alzato il tiro delle polemiche, con un atteggiamento che forse la stessa giudice di sedia avrebbe potuto mettere a tacere con un provvedimento disciplinare. “Non imposta cosa succede, aspetta sempre l’ultimo secondo utile per servire“, le parole catturate da microfoni e telecamere. E che hanno scatenato la reazione stizzita dello stesso telecronista Sky, Federico Ferrero: “Ma lo sa Shelton che il ritmo della battuta lo decide chi è al servizio, non lo shot clock?”.