Il presidente del Bologna Joey Saputo in un’intervista al Corriere della Sera ha raccontato la sua verità sull’esonero di Sinisa Mihajlovic, che ha fatto discutere nelle scorse settimane.
Il tecnico serbo, che da anni sta lottando con una forma aggressiva di leucemia, è stato rimosso dalla carica all’inizio di settembre dopo un pessimo avvio di campionato dei rossoblu.
- Esonero Sinisa Mihajlovic, Saputo: "Abbiamo fatto di tutto"
- Saputo: "Il bene del Bologna viene prima del resto"
- Esonero Mihajlovic, Saputo: "Non ci siamo più parlati"
Esonero Sinisa Mihajlovic, Saputo: “Abbiamo fatto di tutto”
“Le critiche? Posso dormire tranquillo la sera, io e la società abbiamo fatto di tutto per aiutare l’uomo e l’allenatore. Non mi interessano le critiche di chi non conosce i fatti. Abbiamo dato fiducia a Sinisa perché aveva ancora la squadra in mano”, ha spiegato Saputo.
“Stava meglio, pensavamo che la situazione sarebbe migliorata per lui, per noi prima di tutto c’era il suo benessere”.
Saputo: “Il bene del Bologna viene prima del resto”
“Abbiamo iniziato male la stagione – ha continuato Saputo -, i risultati non venivano e il bene del Bologna viene prima del resto. Era meglio cambiare alla fine dell’ultimo campionato? Forse sì, ma non è la decisione che abbiamo preso, inutile guardarsi indietro. Non sono un concorrente di una gara di popolarità, faccio quello che serve al Bologna e occorreva cambiare”.
Esonero Mihajlovic, Saputo: “Non ci siamo più parlati”
“Con Mihajlovic non è stata una rottura brutta, ma dopo l’esonero non ci siamo più parlati – ha confessato il patron degli emiliani -. Sinisa ha chiamato Fenucci, spiegando di essere a disposizione per parlare con il nuovo allenatore Thiago Motta se poteva essergli utile per inquadrare i giocatori”.
“Sono partito subito dopo l’esonero, quando tornerò vorrei incontrarlo. Come persona non ho niente contro di lui, come allenatore ha dato tanto, ha tirato fuori il massimo: voglio ringraziarlo personalmente, non via telefono, ma davanti a un caffè“.