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Boom Retegui, eroe per caso all'Atalanta: beffa per Totti e Mancini, se lo godono Gasperini e Spalletti

La carriera di Retegui sarebbe decollata senza l'infortunio di Scamacca? Quando si dice il destino: oggi El Chapita è il capocannoniere della Serie A e certezza della Nazionale

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Domenico Esposito

Domenico Esposito

Giornalista

Da vent’anni in campo e sul campo per vivere ogni evento in tutte le sue sfaccettature. Passione smisurata per il calcio e per la sfera di cuoio. Il pallone è una cosa serissima, guai a dirgli di no

Sliding doors, porta girevoli. Pensateci: senza l’infortunio di Scamacca, la carriera di Retegui avrebbe ugualmente spiccato il volo? In tre mesi il bomber portato in Italia dal Genoa si è preso l’Atalanta e la Nazionale a suon di gol: ben sei nelle ultime quattro uscite in azzurro e nerazzurro. E Totti mastica amaro.

Quando si dice eroe per caso: il boom di Retegui

Alla prima stagione in Italia, con la maglia del Genoa, è andata così e così: sette reti in 29 presenze al termine di una stagione condizionata anche da qualche acciacco di troppo. Male anche agli Europei in Germania, da riserva di Scamacca.

Poi, però, capita che la vita riservi sorprese inaspettate. Scamacca si rompe, la diagnosi è shock: rottura del legamento crociato. E con un’operazione lampo l’Atalanta decide di rimpiazzare l’ex West Ham proprio con Retegui. Il resto è storia: valorizzato dal gioco di Gasperini, El Chapita domina la classifica marcatori della Serie A con otto sigilli. E anche in Nazionale si è definitivamente sbloccato nel nuovo 3-5-1-1 disegnato da Spalletti con i due gol messi a referto nelle sfide di Nations League contro Belgio e Israele.

La scommessa di Mancini che lo volle in Nazionale

Marzo 2023. Ricordate quando Roberto Mancini convocò per la prima volta questo sconosciuto attaccante venuto dall’Argentina ma con doppio passaporto? L’ex ct fu travolto dalle critiche, che, però, non toccarono Retegui.

L’ex Tigre ma di proprietà del Boca Junios si presentò così: esordio con gol contro l’Inghilterra e bis servito nella successiva sfida vinta ai danni di Malta. Chissà quanto avrebbe fatto comodo al tecnico di Jesi l’attuale Retegui nella squadra che fallì la qualificazione al Mondiale 2022 nel maledetto playoff contro la Macedonia del Nord.

Retegui, il rimpianto di Totti che ne fiutò il talento

Nel 2020, dunque prim’ancora che El Chapita iniziasse a segnare a raffica con la casacca del Tigre, Francesco Totti lo fece entrare nella CT 10 Management Scouting, la sua agenzia. L’ex capitano della Roma, che divorò i dvd del centravanti classe 1999 nato a San Fernando e con nonno siciliano, rimase stregato dal suo talento.

Ne ha parlato in una successiva intervista a TyC Sports lo stessi Retegui: “Ricordo la sua prima video-telefonata, che emozione”. Poi, però, Mateo ha scelto di farsi rappresentare dal suo papà, ‘el Chapa’ Carlos José, ex campione di hochey su prato, lo sport per cui – da adolescente – Mateo aveva deciso di lasciare il calcio. Già, sliding doors.

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