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Boxe, Tyson-Paul fa ancora discutere: in tanti sostengono la tesi della combine

Mike Tyson e Jake Paul hanno dato vita a uno degli eventi più controversi della boxe moderna. E in tanti pensano che fosse tutto studiato a tavolino

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

Non è stato certo l’incontro che il mondo aspettava, non almeno nei toni e nei modi che ci si sarebbe voluti immaginare. Ma Tyson contro Paul fa discutere anche (se non di più) dopo l’epilogo delle 8 riprese da due minuti ciascuna, che hanno visto prevalere per decisione unanime Jake Paul, youtuber prestato alla boxe (anche se ormai sembra diventata più una professione, che un vero e proprio passatempo). Il nodo del contendere stavolta riguarderebbe una possibile combine smascherata pochi minuti prima del match, buona però per rinfocolare le polemiche attorno a un match che ha molti ha puzzato di bruciato sin dal giorno in cui è stato annunciato.

Il post su X ritirato e la tesi del ko. nella 5a ripresa

Un’indiscrezione cominciata a circolare su X un paio d’ore prima dell’incontro recitava questo copione: avvio buono per Tyson, poi dopo due riprese Paul sarebbe uscito alla distanza, ferendo al sopracciglio il rivale e costringendolo a fermarsi intorno alla quinta ripresa, quindi a poco più di metà match (16’ totali). Una tesi subito smentita da MVP, organizzatore dell’evento, con il “giallo” del post rimosso praticamente dopo una manciata di minuti, seppur divenuto presto virale grazie agli screenshot di mezzo mondo.

Un’altra tesi voleva invece che tra i due pugili ci fosse una sorta di accordo di “non belligeranza”: Tyson sarebbe dovuto partire forte, andando scemando gradualmente nell’intensità dei colpi portati per poi subire il ritorno di Paul, che pure l’avrebbe dovuto risparmiare da una fine “ingloriosa”, con relativo atterramento evitato e verdetto unanime ai punti (come molti sospettano che sia effettivamente successo).

Una sorta di “clausola di non violenza”, come dichiarato dall’ex pugile Carl Froch a poche ore dalla sfida: far fare bella figura a Tyson era una priorità irrinunciabile, con Paul che avrebbe soltanto dovuto far passare il tempo mostrando un po’ di reverenza nei confronti dell’ex campione dei massimi.

Le controverse parole di Jake Paul

A destare perplessità sono state anche le parole pronunciate in conferenza stampa da Paul: “Volevo offrire un bello show ai fan collegati da tutto il mondo, ma non avevo alcuna intenzione di ferire qualcuno che non aveva bisogno di essere ferito. C’è stata una fase del match dove Tyson non si impegnava più, sintomo che la fatica alla sua età ha cominciato a presentare il conto… e onestamente questa storia del dover combattere a tutti i costi al massimo fino alla fine, col passare dei round è andata un po’ scemando”.

Qualcuno c’ha letto anche una versione differente: quando Tyson ha colpito con un gancio in pieno volto Paul, anziché attaccare avrebbe fatto un passo indietro, quasi stupito di aver portato il colpo e preoccupato di non alzare troppo l’intensità della sfida. E la linguaccia fatta da Paul nel quinto round è sembrata un altro messaggio in codice per far sapere che era bene abbassare i toni, come se ci fosse stato un accordo.

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