E’ solo la quarta giornata di campionato per la serie A ma più che di calcio si torna a parlare di sicurezza negli stadi. L’ultimo episodio è avvenuto nel corso del match tra Cagliari e Napoli, due squadre con due tifoserie che spesso hanno avuto problemi di “relazione”, con il match che è stato sospeso per qualche minuto nel corso del primo tempo di gioco.
- Cagliari-Napoli: lo steward colpito, cosa è successo
- Il messaggio della moglie di Gaetano
- Le polemiche continuano sui social
- Capuano invoca il divieto di trasferta
Cagliari-Napoli: lo steward colpito, cosa è successo
Il primo episodio che torna a far parlare della sicurezza degli stadi italiani è avvenuto nel corso del match tra Cagliari e Napoli, è il 25’ del primo tempo e in quel momento il gioco è fermo con i sanitari della formazione azzurra intervenuti per medicare Mazzocchi che era stato colpito alla testa nel corso di uno scontro di gioco. Ma l’attenzione si sposta subito verso il settore dove sono i tifosi del Napoli. Il tutto sarebbe nato da uno striscione esposto dai circa 400 tifosi partenopei che avrebbe innescato un parapiglia nel quale a farne le pese è stato uno steward che sarebbe rimasto ferito dopo il lancio di un petardo. Una situazione che è andata surriscaldandosi e che ha richiesto anche l’intervento del dirigente del Napoli, Lele Oriali, che si è recato sotto la curva per calmare i tifosi.
Il messaggio della moglie di Gaetano
Uno scudetto con la maglia del suo Napoli e ora la voglia di costruirsi una carriera in serie A con la casacca del Cagliari: Gianluca Gaetano ha vissuto senza dubbio una domenica particolare in campo. Ma è stata una giornata particolare, e non in senso positivo, anche per la moglie Maria Delle Cave che sui social si è lasciata ad andare a uno sfogo accurato sui social: “Il calcio dovrebbe essere divertimento, spensieratezza, amore. Non questo, non così. Noi mogli, genitori, parenti non possiamo stare in ansia perché potrebbe succedere qualcosa ai giocatori. Non possiamo vedere la paura negli occhi dei nostri figli. E’ brutto vivere in un momento la voglia e la felicità di andare allo stadio e un attimo dopo avere l’ansia e il cuore a Milla. L’adrenalina di mia figlia che non vedeva l’ora di vedere il suo papà con “mamma andiamo a casa?”. Ci sta tifare, ci sta preferire una squadra all’altra, ma non così. Non dobbiamo amarci tutti a neanche odiarci così. Una napoletana che vive a Cagliari”.
Le polemiche continuano sui social
Storie tese tra i tifosi alla Unipol Domus tra tifosi del Cagliari e del Napoli che sono continuate anche il giorno dopo sui social. Arrivano scambi di accuse con i fan rossoblù che puntano il dito contro gli striscioni esposti dagli avversari (“A caccia di pecore”), e quelli partenopei che pubblicano video di quanto avvenuto nei settori della squadra di casa con alcuni spettatori che si sono resi protagonisti di gesti piuttosto volgari.
Capuano invoca il divieto di trasferta
Già dalla vigilia si sapeva che il match tra Cagliari e Napoli poteva rappresentare un problema dal punto di vista dell’ordine pubblico e il giorno dopo il giornalista Giovanni Capuano si interroga sulla mancata applicazione del divieto di trasferta ai tifosi napoletani: “La domanda è perché non si sia fatto qualcosa in via preventiva. Già nel febbraio 2022 c’erano stati momenti di tensione e incidenti e tutto lasciava presagire la possibilità di una recrudescenza – scrive su Panorama – Meglio chiudere e vietare la trasferta agli ultras napoletani, un gruppo di alcune centinaia di facinorosi che evidentemente non aveva interessa solo per la partita ma puntava a creare disordine. Invece si è andati dritti senza prendere alcun provvedimento preventivo”.