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Calciopoli, la decisione del Tar del Lazio sul ricorso di Giraudo: "Difetto di giurisdizione". Che succede ora

Il Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio non ha accolto il ricorso presentato dai legali dell'ex amministratore delegato della Juventus: gli scenari possibili.

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Rino Dazzo

Rino Dazzo

Giornalista

Se mai ci fosse modo di traslare il glossario del calcio in una nicchia di esperti, lui ne farebbe parte. Non si perde una svista arbitrale né gli umori social del mondo delle curve

Il Tar del Lazio si è espresso sul ricorso presentato lo scorso 12 marzo dagli avvocati di Antonio Giraudo, ex amministratore delegato della Juventus, volto all’annullamento della radiazione a vita decisa in conseguenza di Calciopoli, lo scandalo che ha travolto il calcio italiano nell’estate del 2006 e che ha portato, tra l’altro, alla cancellazione di due Scudetti della Juventus, alla radiazione dello stesso Giraudo e di Luciano Moggi e alla retrocessione del club bianconero in Serie B. In realtà, di fatto, il Tribunale Amministrativo Regionale laziale ha deciso di…non decidere.

Calciopoli, la decisione del Tar sul ricorso di Giraudo

“Difetto di giurisdizione”: questa la (parziale) motivazione con cui il Tar ha respinto il ricorso presentato dagli avvocati di Giraudo. Una decisione pubblicata sul sito ufficiale del tribunale amministrativo, che è priva di ulteriori dettagli. Per il momento, comunque, la lunga battaglia intrapresa dall’ex ad della Juventus ha subito una nuova, ennesima battuta d’arresto. Il ricorso, infatti, non è stato accolto, anche se in senso stretto non è stato neppure rigettato nel merito. A esprimersi, secondo il Tar del Lazio, dovrà essere qualcun altro.

Gli scenari: Consiglio di Stato o tribunale ordinario

In attesa che sia consultabile nella sua interezza il dispositivo della sentenza, sono due le strade che si spalancano davanti al pool legale di Giraudo. La prima: il ricorso al Consiglio di Stato, organo di giudizio amministrativo più alto rispetto al Tar. Oppure il ricorso, l’ennesimo, a un tribunale ordinario, cammino peraltro già intrapreso da Giraudo e senza troppo successo nel corso degli anni. Con una carta in più, suggerita da Tuttosport: “La forza di quella sentenza della Corte di Giustizia Europea di dicembre 2023 che va a corroborare le tesi di Giraudo. Appellarsi direttamente alla CGUE non è possibile, quello può farlo solo un giudice, e il Tar non ha avuto il coraggio di farlo, fondamentalmente lavandosene le mani ancora una volta”.

Ziliani caustico: “Giraudo, 18 anni di ricorsi respinti”

Di tutt’altro parere l’interpretazione di Paolo Ziliani, giornalista de Il Fatto Quotidiano, che sui canali social scrive: “Una notizia che interessa ormai solo gli statistici: il TAR ha respinto oggi per “difetto di giurisdizione” il ricorso presentato contro la sua radiazione dall’ex a.d. della Juventus Antonio Giraudo squalificato a vita assieme a Moggi ai tempi di Calciopoli. L’ex dirigente bianconero era già stato respinto con perdite dal TAR il 23 agosto 2006, e con lui Luciano Moggi. A quasi vent’anni di distanza da quel vergognoso scandalo che mise l’Italia del calcio alla gogna agli occhi del mondo, siamo ormai oltre il ridicolo. Ma tant’è”.

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