La Superlega verso il naufragio a pochi giorni dall’annuncio. La grande reazione negativa dei tifosi e di buona parte dell’opinione pubblica inglese ha spinto tutti i club di Premier League a fare dietrofront e ad annunciare in blocco la clamorosa uscita dall’iniziativa. Il Manchester City è il primo club a fare ufficialmente un passo indietro, annunciando martedì sera di aver avviato “le procedure per il ritiro dalla Superlega”.
Una mossa subito applaudita dal presidente dell’Uefa Ceferin: “Sono lieto di dare il bentornato al City nella famiglia del calcio europeo. Hanno mostrato grande intelligenza nell’ascoltare le tante voci – in particolare quella dei loro tifosi – che hanno enunciato i benefici vitali che l’attuale sistema ha per tutto il calcio europeo. Ci vuole coraggio per ammettere un errore, ma non ho mai dubitato che avessero la capacità e il buon senso di prendere quella decisione. Il City è una vera risorsa per il calcio e sono lieto di lavorare con loro per un futuro migliore a livello europeo”.
L’addio del City è stato solo l’inizio del crollo del fronte inglese della Superlega: anche il Chelsea è capitolato, sotto la pressione dei tifosi Blues che si sono fatti sentire prima della partita contro il Brighton, bloccando il pullman della squadra.
E poi via via in serata tutti gli altri club inglesi hanno annunciato l’addio. Il Liverpool deve fare i conti con l’ammutinamento dei propri giocatori, che in una nota si sono espressi contro il torneo: “Non ci piace e non vogliamo che arrivi. Questa è la nostra posizione collettiva. Il nostro impegno verso questo club e i suoi tifosi è assoluto e incondizionato”.
Al Manchester United le dimissioni del presidente Ed Woodward sono state il preludio dell’uscita dei Red Devis, e anche l’Arsenal e il Tottenham hanno salutato dopo mezzanotte.
Verso mezzanotte i 12 club si erano riuniti d’urgenza in videoconferenza, ma Florentino Perez non è riuscito a ricucire la situazione. Per ora rientrati invece i dubbi dell’Atletico Madrid, mentre il Barcellona attende l’assemblea dei soci per la decisione definitiva sulla sua partecipazione. E’ chiaro che con l’uscita in blocco delle inglesi il progetto firmato Perez-Agnelli è destinato a fallire.