Per 35 anni è stata la voce del Milan, su Mediaset e su Milan Channel ma anche ora che non fa più le telecronache Carlo Pellegatti è e resta un punto di riferimento per i tifosi rossoneri sul suo seguitissimo canale Youtube, dove continua ad informare i tifosi su tutto il mondo-Milan. Oggi Pellegatti ha detto la sua sul caso-Higuain, alla luce delle voci che vorrebbero l’argentino prossimo a tornare alla Juve visto che va riscattato a giugno per 36 milioni.
QUANDO SI DECIDE – Pellegatti dice: “Higuain non riesce a tornare al gol, ad essere decisivo, a prendere per i capelli un Milan che ha bisogno delle sue prodezze. Ho un’idea ben precisa, mi sembra molto ovvia. Qualora il Milan non abbia già un gentlement agreement con la Juventus, prenderà una decisione solo nei prossimi mesi, entro aprile. Higuain rimane uno dei centravanti più prolifici, adesso arriveranno giocatori che potranno dare una mano all’attacco rossonero. Il giocatore deve anche cambiare un po’ il modo di giocare. Ad Atene abbiamo più volte visto i terzini venire avanti e non trovare né Higuain né Cutrone. La prima punta deve stare in aria, soprattutto se è un giocatore bravo come Higuain. Deve occupare l’area, a volte vuole entrare nel vivo del gioco, deve stare in area o qualche metro prima. Io aspetterei, restituendo Higuain il Milan perderebbe 18 milioni e per prendere un giocatore dell’altezza dell’argentino dovrebbe spendere tanto e sarebbe difficile. Mi auguro per il Milan e per Higuain che il Pipita possa tornare presto al gol e trascinare la squadra”.
Pellegatti è rimasto leggendario per i tanti soprannomi dati ai giocatori del Mlan.
I SOPRANNOMI – Mahatma la grande anima, Franco Baresi. Collo d’ acciaio, Hateley. Guido Guinizelli, Marco Van Basten. Smoking bianco, Kakà. E poi molti altri… Uno anche per Arrigo Sacchi: Capitano Stubing, quello di Love Boat. In una recente intervista al Corriere della Sera ha rivelato il suo rapporto con gli allenatori: «Fabio Capello era scaramantico: le interviste tv le faceva al venerdì (con i giornali il sabato) e rigorosamente nello stesso angolo davanti alla lavanderia di Milanello. Sempre lì, qualunque fosse il clima. Ci sono mie immagini sotto la neve. Avevo poi un bel rapporto con Zaccheroni, con Allegri, con cui mi lega la passione per i cavalli, e naturalmente con Ancelotti con cui sono in società nella proprietà di un cavallo da corsa. Il momento peggiore delle mie telecronache è stato l’ episodio di Conte (un fuorionda pesante nei confronti dell’allora tecnico della Juve ndr). Eravamo scossi dopo il gol non dato a Muntari, io pensavo che il microfono fosse spento, ho detto frasi di cui mi sono totalmente vergognato. Mi sono subito scusato con la Juve. Devo dire che, anni dopo, ho visto arrivare a San Siro Conte c.t.: gli sono andato incontro per intervistarlo e solo dopo ho realizzato. Ho pensato: “Adesso chissà cosa mi dice”, invece è stato molto gentile. Ma ancora oggi, se ci ripenso, mi viene un fastidio allo stomaco, perché io ero l’ esempio di un tifo positivo, avevo un rapporto molto bello anche con i tifosi avversari».