Le parole di Fabio Capello su Pep Guardiola non sono passate inosservate. L’ex allenatore ha definito il tecnico catalano “arrogante” e lo ha anche accusato di aver in qualche modo “rovinato” il calcio. Un’opinione che ha immediatamente scatenato la reazione di Antonio Cassano, il quale si è schierato apertamente in difesa dell’attuale manager del Manchester City: Fantantonio ha attaccato duramente l’ex allenatore della Roma e rivelato un particolare aneddoto del passato.
- Cassano: "Capello è solo invidioso"
- L'eredità tattica lasciata da Guardiola
- Il retroscena tra Capello e Guardiola alla Roma
- Cassano resta innamorato del gioco di Guardiola
Cassano: “Capello è solo invidioso”
L’ex attaccante barese ha preso la parola nel corso della trasmissione Viva el Futbol, esprimendo il suo punto di vista con la solita schiettezza. Secondo Cassano, Capello sarebbe mosso dall’invidia nei confronti di Guardiola, che ha saputo lasciare un segno indelebile nella storia del calcio con le sue idee e i suoi successi. “Ti voglio bene lo stesso, ma te lo devo dire: mister, hai detto una ca..ta. Tu non sarai mai come lui, che è di un altro livello rispetto a te”.
L’eredità tattica lasciata da Guardiola
Cassano, inoltre, non si è limitato a difendere Guardiola per simpatia personale ma ha anche argomentato alcuni degli aspetti innovativi che il tecnico spagnolo ha introdotto nel calcio moderno: “Pep non si deve toccare: se tutti oggi vogliono provare a giocare dal basso è perché l’ha inventato lui. Se gli esterni vengono in mezzo al campo è per merito suo. E l’ha inventato Guardiola il finto centravanti. Noi dobbiamo dire grazie a Pep perché è merito suo se oggi il portiere è un uomo in più e si gioca anche da dietro, così come il mediano che si abbassa tra i difensori”.
Il retroscena tra Capello e Guardiola alla Roma
Un episodio specifico sembra essere alla base dell’astio tra Capello e Guardiola. Nella stagione 2002/2003, il tecnico friulano allenava la Roma, dove Guardiola giocò per pochi mesi prima di trasferirsi al Brescia. Capello ha raccontato al Mundo Deportivo che Guardiola tentò di dargli consigli su come impostare il gioco, ma lui lo invitò a “correre prima di parlare”.
Secondo Cassano, però, le cose non andarono esattamente così: “Io so come è andata davvero quella volta che gli dicesti di andare a correre… Lui voleva spiegarti che bisognava fare un certo tipo di calcio, muovere e tenere la palla per essere veloci. Da quel giorno non l’ha mai più fatto giocare e questo lui se l’è portato dietro”.
Cassano resta innamorato del gioco di Guardiola
Cassano conclude il suo intervento ribadendo la totale ammirazione per Guardiola, che considera un punto di riferimento assoluto nel mondo del calcio. “Pep mi ha dato una via e finché vivrò, andrò dietro l’idea del bello e dell’estetica del calcio. Queste sono cose sue peculiari e di nessun altro”.