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Challenger Maia, Passaro vola in finale: l'amico di Sinner può regalare all'Italia 10 tennisti in top 100

Francesco Passaro potrebbe regalare all'Italia uno storico record: se vincerà il torneo di Maia sarà il decimo italiano in top 100. Sinner pronto a fare il tifo per il coetano.

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

Se proprio il 2024 deve essere l’anno del tennis italiano, chiuderlo con un’altra vittoria è il minimo sindacale. E la responsabilità di completare l’opera è sulle spalle di Francesco Passaro: a Maia, località portoghese che ospita uno degli ultimi Challenger della stagione, il 23enne perugino è in finale e punta deliberatamente a un doppio (anzi triplo) bersaglio.

Rimonta di valore, ora l’ultimo atto

Battendo in rimonta lo slovacco Andrej Martin (2-6 6-2 6-1), numero 424 del ranking ATP (ma con un passato da top 100), Passaro ha conquistato la finale nel torneo lusitano, dove domani affronterà il bosniaco Damir Dzumhur, già accreditato nella peggiore delle ipotesi di salire alla numero 94 del mondo.

È una sfida che vale tanto per entrambi, ma che per il tennista italiano ha forse un valore davvero speciale: vincendo il torneo entrerebbe per la prima volta in carriera nella top 100 mondiale, e consentirebbe di conseguenza all’Italia di chiudere il 2024 con il record all time di 10 tennisti tra i primi 100 al mondo, risultato inimmaginabile soltanto un paio di stagioni fa (o forse anche meno). Tra l’altro si tratterebbe anche del best ranking di Passaro, che in carriera ha raggiunto al massimo la posizione numero 106 (perdesse domani la finale chiuderebbe 108).

Con Dzumhur una sfida equilibrata (ma da vincere)

Il perugino, allenato da Roberto Tarpani, ha saputo superare l’empasse di un primo set nel quale lo slovacco Martin ha approcciato meglio, costringendolo a giocare sulla difensiva. La svolta però è arrivata all’inizio del secondo set, quando Passaro ha trovato subito il break ed è scappato via, riuscendo ad arginare il ritorno dell’avversario e trovando poi un altro break nell’ottavo gioco, buono per chiudere il conti e rimandare ogni discorso al parziale decisivo. Ed è qui che l’italiano ha cambiato decisamente marcia: il 6-1 finale testimonia quanta benzina in più avesse il giocatore umbro, che ha centrato la terza finale stagione nel circuito Challenger dopo quelle vinte a Torino ad aprile (battendo Musetti sulla terra!) e poi a Genova a settembre, in quel caso sconfiggendo Jaime Munar sempre sul rosso.

La terra portoghese s’è dimostrata sin qui amica, anche se a onor del vero Passaro ha vinto tutte partite contro avversari distanti da lui in classifica: contro Dzumhur sarà diverso, poiché il bosniaco è appena avanti di una manciata di punti, e dopotutto i due si conoscono bene, essendo stati avversari già in un paio di occasioni negli anni passati.

Il bilancio degli scontri diretti è in perfetta parità: vittoria di Passaro sulla terra di Como nell’estate del 2022, vittoria di Dzumhur sul cemento outdoor di Doha nel marzo del 2023. Mal che vada, il 2024 di Passaro si chiuderà però decisamente in bilancio positivo: era partito a gennaio dal cemento di Nonthamburi (Thailandia) come 200 del ranking, domani chiuderà comunque a ridosso della top 100. E così facendo potrebbe centrare anche un altro obiettivo, cioè un posto nel main draw degli Australian Open, senza passare per il torneo di qualificazione.

La storia si fa a Maia: sarebbe la ciliegina sulla torta

Tutta l’Italia della racchetta farà il tifo per il perugino, che sogna di centrare un traguardo storico per il tennis italiano, che mai aveva avuto 10 tennisti contemporaneamente tra i primi 100 del mondo. In carriera Passaro ha vinto 6 delle 13 finali disputate, e pertanto la volontà di pareggiare i conti è forte.

Ma è soprattutto la consapevolezza di poter regalare all’Italia qualcosa di unico in un’annata di per sé magica a rendere tutto più bello: anche Sinner farà il tifo per il coetaneo (sono entrambi classe 2001), col quale spesso si è allenato nei mesi scorsi (anche ad Alicante durante la preparazione del dicembre passato). Resta solo un ultimo passo: la storia si fa a Maia.

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