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Champions, da Guardiola omaggio al Milan e bordate ai critici

Il tecnico del Manchester City paragona il Real Madrid alle squadre rossonere del passato e poi spedisce al mittente gli attacchi di chi lo giudica obbligato a vincere in Europa

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Fabrizio Napoli

Fabrizio Napoli

Giornalista

Giornalista professionista, per Virgilio Sport segue anche il calcio ma è con la pallanuoto che esalta competenze e passioni. Cura la comunicazione di HaBaWaBa, il più grande festival di waterpolo per bambini al mondo

“Non sarà giudicato in base alla Champions League”. È questa la frase scelta da Pep Guardiola per scrollarsi di dosso la pressione alla vigilia della semifinale di ritorno di Champions League tra il suo Manchester City e il Real Madrid. Una risposta ai critici, a chi descrive il catalano come obbligato a vincere in Europa. Ma davanti ai giornalisti Guardiola rende omaggio anche alla storia del Milan paragonando l’avversario di domani ai rossoneri del passato.

Guardiola e l’eredità lasciata al City

Nella conferenza stampa alla vigilia della semifinale di ritorno di Champions League con il Real Madrid Pep Guardiola prova ad alleggerire la pressione sul suo Manchester City, che in Europa non è mai riuscito a vincere nonostante gli ingenti investimenti della proprietà. “Se la partita di domani influirà sulla mia eredità qui? La mia eredità è già eccezionale! – la risposta di Guardiola – Siamo qui da tempo, ma non siamo stupidi da non sapere quanto sia importante il match di domani. Forse è la partita più importante da quando siamo qui. Ai giocatori dico: vivete, godetevi il momento. Quanto siamo fortunati. È nelle nostre mani, dipende da noi, non dobbiamo fare nulla di eccezionale. Siate voi stessi, date tutto. Qualunque cosa accada, grazie per averci portato qui per essere di nuovo qui”.

City, la risposta di Guardiola ai critici sulla Champions

I giornalisti inglesi insistono sull’importanza della gara di domani sul bilancio complessivo dell’esperienza di Guardiola al Manchester City, ma il tecnico catalano non ci sta. “La mia eredità è aver avuto una grande generazione di giocatori qui. Abbiamo segnato molti gol, vinto molti titoli – continua il tecnico catalano -. Forse potremmo scrivere un libro sulla mia eredità, ma non sarò giudicato in base alla Champions League. Ci siamo divertiti molto, abbiamo giocato un grande calcio. Con Arteta (suo ex assistente dal 2016 al 2019, ora tecnico dell’Arsenal, ndr) abbiamo vissuto momenti bellissimi, è la migliore eredità che si possa avere”.

Champions, Guardiola paragona il Real al Milan del passato

Quanto alla partita di domani, Guardiola non fornisce indizi su formazione e tattica (“Altrimenti Carlo Ancelotti lo saprebbe”, dice) e chiede ai suoi di giocare in maniera più fluida. Poi, parlando del Real Madrid, paragona la squadra di Ancelotti al Milan del passato. “Perché il Real è così forte? Non lo so, se lo sapessi saprei come batterli. Il motivo è che hanno sempre avuto giocatori di qualità, senza quello standard non avrebbero fatto risultati. Come il Milan di Sacchi o Capello in passato, avevano tutti giocatori di qualità. Contro di loro dobbiamo essere noi stessi, per il resto ho giocato 10 semifinali in Champions e ne ho perse 7. Ci sono molte cose che non puoi controllare”.

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