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Che fine ha fatto Manuela Di Centa: dallo sci alla politica

La vita, le vittorie e le sfide in politica della campionessa olimpiaca di sci di fondo

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Che fine ha fatto Manuela Di Centa: dallo sci alla politica Fonte: Ansa

Impossibile parlare di sci di fondo in Italia senza fare il suo nome. Manuela Di Centa è stata l’alfiere di questo sport. È altrettanto ovviamente impossibile parlare di sci di fondo e della Di Centa senza accennare alla rivalità con Stefania Belmondo di cui abbiamo già parlato ma che riprenderemo qui andando a scovare che fine ha fatto la campionessa olimpica friulana.

La vita privata di Mau

Manuela Di Centa è nata a Paluzza, in provincia di Udine, il 31 gennaio 1963. È sorella del fondista Giorgio e cugina del mezzofondista Venanzio Ortis, a loro volta atleti di alto livello. “Sono sempre rimasta molto legata alla mia terra, la Carnia, – scrive la Di Centa sul suo sito – cinque o sei valli di montagna all’estremo Nord Est dell’Italia, una terra ricca di valori, di storia e di persone tutte da conoscere”. È sposata con Fabio Meraldi, non ha figli. «Il secondo per me. Mettere su famiglia era un altro dei miei obiettivi, figli non ne sono arrivati – ha detto in un’intervista – e non certo perché non ci abbiamo provato, però accettiamo il disegno del Signore in armonia, senza stress».

Una carriera d’oro

Ha fatto incetta di partecipazioni e di medaglie alle Olimpiadi Invernali e di medaglie olimpiche. Con la maglia azzurra in ben 5 edizioni dei Giochi Olimpici: Sarajevo 1984, Calgary 1988, Albertville 1992 (bronzo nella staffetta 4×5 km), a Lillehammer 1994 fu protagonista di un grande exploit vincendo l’oro nella 30 e 15 km, il bronzo nella staffetta 4×5 km, l’argento nei 5 km e nell’inseguimento misto 5+10 km e infine a Nagano 1998 dove chiuse la sua carriera con il bronzo nella staffetta 4×5 km.

Ma la Di Centa ha vinto anche 7 medaglie ai Mondiali di sci di fondo e per ben due volte la Coppa del Mondo. Qualche ombra di doping fu gettata negli anni sulle sue vittorie per via delle frequentazioni con il professor Conconi e di una patologia ipertiroidea, la malattia di Hashimoto, che la costrinse a prendere un ormone sintetico. La Di Centa si è sempre difesa: “Avrò la durezza d’ acciaio per andare avanti senza pietà, in tutte le sedi, perché con questa vicenda si è penetrati nella sfera più profonda e intima di una persona. Si è entrati nella sua malattia” disse a Repubblica.

La rivalità con la Belmondo

Con cui ha dato vita ad una bella quanto agguerrita rivalità. In pista ma non solo. Continue le punzecchiature tra le due che non si sono mai amate. Nemiche Amiche, anzi quasi solo nemiche costrette dalle staffette a gareggiare insieme ma pronte ad accusarsi l’un l’altra, per qualsiasi cosa, nella vittoria e nella sconfitta. Più comunicativa e diplomatica al tempo stesso Manuela, più discreta Stefania. Ma incredibilmente quando Manu ha intrapreso la carriera politica l’ha rimpianta: “Mi manca una come la Belmondo in politica“.

Dallo sci allo sport estremo

Manuela Di Centa ha continuato a praticare lo sport, anche dopo il ritiro dallo sci di fondo, ottenendo ottimi risultati nella specialità della corsa in montagna. Nel 2003 ha aggiunto un altro record al suo palmarès: è stata infatti la prima italiana a raggiungere la cima dell’Everest, non prima però di aver scalato altre cime (Olimpo, Elbrus) per prepararsi all’impresa.

Dallo sci alla politica

“L’esperienza politica è dura – ha detto a Il Giornale – ma come diceva un mio allenatore quando mi lamentavo per la fatica, tutto torna sempre indietro e ogni cosa è tanto dura quanto bella”. La sua carriera politica è cominciata subito dopo il ritiro dall’attività agonistica ma restando nello sport. Diversi ruoli all’ìnterno del Coni. È stato membro della giunta CONI e della Commissione atleti del CIO.
Poi arriva la chiamata politica vera e propria. Si candida alle elezioni europee del 2004 con Forza Italia senza essere eletta. Nel 2006 invece viene eletta alla Camera dei deputati, sempre con Forza Italia. Idem alle politiche del 2008, stavolta con il Popolo della libertà. Tra le sue proposte l’emendamento (approvato) che permette alle università di riconoscere come crediti formativi le medaglie olimpiche e paralimpiche. Alle elezioni politiche del 2013 si candida nuovamente con il PdL, ma stavolta non viene eletta.

Dallo sci allo spettacolo

Conduttrice del programma “Le mie montagne” su Marcopolo TV. Nel 2015 ha partecipato come concorrente al talent per vip, terza edizione, di Notti sul ghiaccio, in onda in prima serata su Rai 1, condotto da Milly Carlucci, di fatti la versione on ice di Ballando con le Stelle. Ha scritto anche un libro “Libertà di vincere” con Claudio Caldara.

Ora la Di Centa gestisce una casa vacanze che porta il suo nome “Casa Di Centa“, sempre a Paluzza, una casa “carnica” che risale ai primi del 700, ristrutturata con la tipologia del luogo la cui particolarità, oltre ad essere immersa nella natura, è la fonte di calore di riscaldamento e acqua calda proviene infatti dall’energia Ecologica a Biomassa “Noi crediamo fortemente nell’energia ecosostenibile”.

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