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Chi è l'arbitro Meraviglia di Pistoia

Carriera, professione e caratteristiche del fischietto toscano, che ha iniziato a 17 anni sulle orme del babbo dopo aver chiuso col calcio giocato.

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È giovanissimo e ha bruciato le tappe, al punto da essere riuscito a debuttare in serie A a 32 anni, età assai precoce tra i fischietti. Francesco Meraviglia è uno dei prospetti più interessanti del panorama arbitrale nazionale. Dinamico, competente, preparato, se manterrà le promesse potrà diventare un internazionale. Del resto proviene da una sezione, quella di Pistoia, che ha sempre sfornato ottime giacchette nere: l’esempio di Irrati è solo il più recente.

La carriera dell’arbitro Francesco Meraviglia

Nato il 2 settembre 1988, Meraviglia ha iniziato ad arbitrare per caso sulle orme del padre, arbitro tra i dilettanti. Dal sito della sezione Aia di Pistoia si legge: “È il 31 marzo del 2006 quando Francesco Meraviglia varca per la prima volta la porta della Sezione ‘Werther Zamponi’. Ha 17 anni e ha da poco appeso gli scarpini al chiodo. Il calcio è tutta la sua vita, ma giocare non lo diverte più. Il babbo è un arbitro a livello amatoriale e la cosa lo incuriosisce, parecchio. Francesco non ci pensa due volte: Proviamo, vediamo come va”. E i fatti gli danno ragione. Dopo la trafila nelle categorie regionali sbarca prima in serie D e poi, nel 2016, in Lega Pro. Nel 2020 è promosso nella Can di A e B e il 22 maggio 2021 debutta in massima serie in Cagliari-Genoa, vinta 1-0 dai liguri.

Che mestiere fa l’arbitro Meraviglia

Oltre che arbitro, Meraviglia svolge con profitto le professioni di consulente finanziario e di…papà. È diventato genitore nel 2016, proprio in concomitanza con la promozione nella Can C, e non ha mai smesso di associare a quella del campo l’attività professionale di promoter.

Arbitro Meraviglia: stile, caratteristiche e polemiche

Una costante per Meraviglia è quella di arrivare al campo con largo anticipo per studiarne e valutarne ogni dettaglio. Meticoloso, profondo conoscitore del regolamento, il fischietto toscano è un cultore della preparazione fisica e ha illustrato egli stesso quella che è la “ricetta per fare un buon arbitro” nel corso di una riunione on line con i giovani direttori di gara della sezione di Padova tenuta ad aprile 2021. Per Meraviglia un arbitro deve “affermarsi attraverso la propria evoluzione fatta di esperienza sul campo, studio del regolamento, dedizione, abnegazione, volontà e un pizzico di fortuna, ricordando sempre che è fondamentale credere in se stessi più di quanto gli altri non credano in te”. Poche le polemiche che lo hanno coinvolto nei primi anni di carriera. Curiosità: al debutto in A ha subito espulso un calciatore, il genoano Behrami per somma di ammozioni.

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